Pensioni, da giugno taglio doppio: uno per il conguaglio di inizio 2019 e l’altro sugli assegni d’oro
Conguaglio pensioni giugno 2019 e taglio su pensioni d’oro | Le ultimissime
Conguaglio pensioni giugno 2019 – Il taglio agli assegni delle pensioni per il 2019 e per effetto della mancata rivalutazione è in arrivo. Nel mese di giugno, infatti, i pensionati dovranno restituire i soldi in più ricevuti mensilmente da gennaio a marzo.
Il taglio – previsto quindi a partire da aprile – era stato inserito nella legge di Bilancio approvata alla fine del 2018 dalla maggioranza di governo e riguarda le pensioni superiori a tre volte il minimo, ovvero a partire da 1.522 euro. Influirà sulle tasche di quasi 6 milioni di italiani.
Non solo: il taglio è in realtà doppio perché sempre da giugno 2019 verrà applicato anche quello sulle pensioni d’oro, cioè ai trattamenti superiori ai 100mila euro annui.
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Conguaglio pensioni giugno 2019 | Il messaggio dell’Inps
La comunicazione è arrivata dall’Inps, attraverso il suo sito ufficiale. Con il messaggio n.1926 pubblicato il 20 maggio 2019, infatti, l’istituto di previdenza ha avvisato che “nel mese di giugno viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019”.
Nello specifico, si tratta di “Calcolare la riduzione mensile, ripartirla in misura proporzionale sui trattamenti assoggettati, calcolare il conguaglio per il periodo gennaio-maggio, impostare il recupero del debito in tre rate, sulle mensilità di giugno, luglio e agosto 2019, ridurre corrispondentemente l’imponibile fiscale dei trattamenti, su base mensili e annua”, ha spiegato sempre l’Inps.
L’istituto di previdenza ha inoltre sottolineato che sul cedolino di pensione “vengono esposte anche le voci relative alle trattenute” e “la modalità di calcolo della riduzione delle pensioni di importo elevato”.
Conguaglio pensioni giugno 2019 | Tagli delle pensioni d’oro
Nello stesso mese di giugno, inoltre, si partirà anche con i tagli alle pensioni d’oro, anch’essi introdotti dal governo con la legge di Bilancio 2019 ma che si renderanno effettivi subito dopo le elezioni europee. Come già anticipato i suddetti tagli saranno valevoli per i trattamenti pensionistici superiori a 100mila euro annui.
L’Inps aveva già chiarito, attraverso una precedente circolare datata 7 maggio, le modalità dei tagli, i quali riguardano “i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100.000 euro lordi su base annua” che vengono “ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici”.
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