Pensioni, Gualtieri annuncia un riforma: “Dobbiamo gestire il ‘dopo Quota 100′”
Il ministro dell'Economia fissa l'obiettivo del Governo: "Sistema previdenziale più equo, flessibile ed equilibrato"
Pensioni, nel 2020 ci sarà una riforma: l’annuncio del ministro Gualtieri
Ormai definita la manovra, nel 2020 il Governo intende concentrarsi su una serie di riforme strutturali, tra cui una revisione del sistema delle pensioni per gestire il “dopo Quota 100”. Lo annuncia il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che fissa l’obiettivo di “rimettere il Paese sulla strada della crescita, con meno debito, meno evasione e tasse più basse su lavoro e impresa”.
Intervistato da Il Sole 24 Ore, il ministro sottolinea che il Documento di programmazione economica varato nei giorni scorsi “riesce non solo a gestire un’eredità pesante, ma aumenta dopo anni le risorse per gli investimenti pubblici, rimette in campo gli incentivi per quelli privati e avvia le misure di sostenibilità sociale e ambientale”. “Ma naturalmente tutto questo segna solo l’avvio dell’azione di governo”, chiarisce.
Ora, dice Gualtieri, “vogliamo avviare una serie di cantieri”: “Filoni strutturali da portare avanti con il metodo del coinvolgimento dei diversi attori politici e sociali”. Tra questi ci sono un’ambiziosa riforma fiscale”, “una nuova commissione sulla spending review”, un “forte impulso per sbloccare gli investimenti” e, appunto, l’apertura di “un tavolo sulle pensioni per gestire il ‘dopo Quota 100′”.
“Bisogna costruire un assetto più equo, flessibile ed equilibrato del sistema previdenziale, e abbiamo valutato che prendersi il tempo per una riforma complessiva fosse più efficace rispetto a un intervento estemporaneo sulle finestre”, spiega il ministro.
“Vogliamo affrontare in termini complessivi il tema dell’equità, a partire da lavori gravosi, donne e giovani, e dell’utilizzo efficiente delle risorse”, prosegue. E su Quota 100 rimarca: “La scarsa adesione dei potenziali interessati al pensionamento anticipato continua a proiettare una spesa molto minore rispetto al previsto”: quindi, dice, “ci è sembrato più opportuno seguire questo andamento, utilizzarlo per la definizione dei saldi e avviare nel frattempo un dialogo con le parti sociali. Perché con loro condividiamo il fatto che ci sia necessità e urgenza di affrontare i nodi strutturali”.