Pensioni news, le ultime notizie di oggi | Cosa pensano gli italiani di Quota 100: il sondaggio
Da Quota 100 a Opzione Donna: tutte le ultime notizie e novità in materia di pensioni
Pensioni news e Quota 100: le ultime notizie di oggi
In questo articolo puoi trovare le ultime news e novità in tema pensioni. Tutte le notizie sul sistema previdenziale e sui programmi di pensionamento anticipato, da Quota 100 a Opzione Donna, aggiornate alla data di oggi, lunedì 28 ottobre 2019.
Cosa pensano gli italiani di Quota 100: il sondaggio
Quota 100 divide gli italiani. È quanto emerge da un sondaggio condotto dall’istituto Emg-Acqua e presentato durante il programma tv Agorà, in onda su Raitre. Il 46 per cento degli intervistati ritiene che la misura pensionistica 100 non vada modificata, il 34 per cento sostiene la necessità di modifiche e il 12 per cento pensa che la misura vada abolita in toto.
Quota 100 consente di andare in pensione a coloro che abbiano raggiunto almeno 62 anni d’età anagrafica e 38 di contributi versati. Il programma è stato introdotto come sperimentazione triennale nel 2019 dal Governo M5S-Lega. La nuova maggioranza di governo è divisa: il M5S sostiene la misura, mentre il Pd e Italia Viva sono contrari. Le parti hanno raggiunto un compromesso in base al quale Quota 100 resterà in vigore fino alla sperimentazione triennale, ossia fino alla fine del 2021, salvo poi essere cancellata.
La Cgil: “Da Quota 100 risparmi per 7 miliardi di euro”
Da Quota 100 e dalle altre misure previdenziali contenute nel relativo decreto deriveranno 7 miliardi di euro di risparmi in tre anni. “Risorse importanti che dovranno essere necessariamente ridestinate al capitolo pensioni”. Lo sottolinea la Cgil sulla base di elaborazioni realizzate dall’Osservatorio Previdenza della Fondazione Di Vittorio.
Nel dettaglio, secondo il sindacato, le risorse risparmiate nel corso dei tre anni sono 1,5 miliardi nel 2019, 2,9 miliardi nel 2020 e 2,6 miliardi nel 2021. Questo perché le adesioni a Quota 100 e agli altri programmi di pre-pensionamento sono state inferiori alle stime. Anche le misure Ape sociale e precoci, in base a quanto rilevato dall’analisi della Cgil, raggiungono poche persone.
Secondo il sindacato, “sono i vincoli normativi previsti, in particolare per i lavoratori gravosi, a non permettere a molti soggetti, nonostante la gravosità del lavoro svolto, di accedere a tale strumento”.
La Cgil auspica “una riforma previdenziale volta a garantire flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni, con interventi che tengano conto della condizione delle donne, dei lavoratori discontinui e precoci, dei lavoratori gravosi e usuranti, del lavoro di cura, e degli esodati”. “Chiediamo infine che venga introdotta una pensione contributiva di garanzia per i più giovani”, conclude il sindacato.
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