Manovra, esenzioni per il pos per pagamenti sotto i 30 euro e multe sospese per gli esercenti
Dopo l’esenzione per i tabaccai sulle sigarette e le marche da bollo, una nuova norma contenuta nella bozza della Legge di Bilancio 2023 colpisce l’obbligo per gli esercenti di accettare pagamenti con il bancomat, istituito tout court dal governo Draghi: si potranno rifiutare al di sotto dei 30 euro. Secondo quanto previsto dalla manovra approvata dal Consiglio dei ministri sarà il ministero delle Imprese e del Made in Italy a stabilire entro 180 giorni “i criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo che queste valutazioni arrivino a una definizione “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”.
Le sanzioni a chi non disponeva del pos erano state introdotte perché previste dal piano per il Recovery Plan, da raggiungere entro lo scorso giugno: il governo Draghi ne aveva anticipato l’entrata in vigore, con questo dietrofront è probabile che Meloni si trovi ad andare a scontro con la Commissione europea. Si deve al governo Monti l’obbligo di accettare pagamenti tracciabili col bancomat, la soglia minima nel 2014 era proprio di 30 euro, poi abbassata a 5 euro nel 2016 “salvo oggettiva impossibilità tecnica”. Nel 2019 si fissò l’entità della multa a 30 euro più il 4% dell’importo. Molti esercenti si sono opposti alla misura, contestando il fatto che i pagamenti elettronici servissero soltanto a “ingrassare le banche” che li garantiscono. Secondo i calcoli di uno studio citato da La Stampa, la commissione media pagata è dello 0,9%. Lo 0,54% finisce ai circuiti internazionali come Visa o Mastercard, il resto è appannaggio delle banche italiane.