L’Ocse ha tagliato le stime di crescita dell’Italia: è la peggiore economia tra i paesi avanzati
L’Ocse taglia le stime di crescita dell’Italia: è la peggiore economia tra i paesi avanzati
L’Ocse ha tagliato le stime di crescita dell’Italia. Nel 2020 si passa a un +0,4 per cento invece che a un +0,6 per cento. A rivelarlo è il rapporto Ocse sull’economia globale, aggiornato a settembre.
“Le tensioni commerciali crescenti stanno provocando danni crescenti sulla fiducia e gli investimenti, aggiungendo ulteriori incertezze e pesando sulla propensione al rischio degli investitori finanziari, mettendo a repentaglio le prospettive di crescita”, dice l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Una situazione di rallentamento che sta interessando tutte le principali economie del mondo. La prospettiva economica globale, fragile e incerta, prevede un rallentamento: la crescita è prevista al 2,9% quest’anno e al 3% il prossimo. Si tratta di 0,3 e 0,4 punti in meno di quel che si stimava alcuni mesi fa.
Il dato dell’Italia è il peggiore tra le economie avanzate, se si esclude l’Argentina. A pagare le conseguenze del rallentamento economico sono in particolare i paesi basati sull’export, come la Cina.
A gravare sulla situazione c’è anche la Brexit, che potrebbe avere conseguenze caotiche sia sull’economia britannica che su quella europea in generale.
Nell’Eurozona, oltre all’Italia, cattive performance anche per la Germania.
L’Ocse intanto ha raccomandato alle banche centrali dei vari paesi Ue politiche monetarie “altamente accomodanti”, e chiede maggior supporto alle politiche fiscali e alle riforme strutturali.