Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:30
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

L’Ocse rivede la crescita dell’Italia: “Paese in recessione nel 2019, il Pil a -0,2 per cento”

Immagine di copertina

L’Italia è in recessione nel 2019: questo il dato che emerge dall’Interim Economic Outlook stilato dall’Ocse e che rivede al ribasso le sue stime sul Pil italiano per l’anno in corso.

L’Ocse ha ridotto a -0,2 dal +0,9 per cento la previsione del novembre scorso e prevede anche che nel 2020 vi sarà una crescita dello 0,5 per cento, in ribasso rispetto al +0,9 per cento precedentemente stimato.

Le previsioni dell’Ocse sono decisamente inferiori rispetto a quelle del governo, che prevedeva un Pil in crescita dell’1 per cento nel 2019.

Al ribasso anche le stime dell’Ocse sulla crescita del Pil dell’Italia nel 2018.

Per quanto riguarda la crescita dell’economia globale, anche questa “continua a perdere slancio”, in particolare in Europa: il Pil globale “ha rallentato più rapidamente del previsto nella seconda metà del 2018, a circa il 3 per cento su base trimestrale, il livello più basso dalla meta’à del 2016”.

La crescita globale inoltre “continuerà a perdere slancio, passando dal +3,6 per cento del 2018 al +3,3 per cento del 2019 e al +3,4 per cento del 2020”.

Secondo l’Ocse, a causare il rallentamento dell’economia globale sono tre fattori: l’elevata incertezza politica, le continue tensioni commerciali e un’ulteriore erosione della fiducia delle imprese e dei consumatori.

Soprattutto in Europa ha pesato “l’incertezza politica” e ha anche criticato la Brexit e i suoi effetti: “Un’uscita disordinata aumenterebbe sostanzialmente i costi per le economie europee”.

Inoltre in Europa “l’incertezza politica è alta e potrebbe indebolire la crescita del credito” e la “produzione industriale è stata particolarmente debole”.

Il rallentamento globale, continua l’Ocse, ha pesato sull’export principalmente in Italia e Germania.

Nel suo report, l’Organizzazione affronta anche il tema delle barriere commerciali, tema tornato di attualità nel momento in cui sono in corso i negoziati tra Usa, Cina e Ue.

Per evitare e ridurre i rischi segnalati, l’Ocse suggerisce “ai governi di cooperare”, chiedendo nello specifico un intensificato dialogo multilaterale a livello globale e in Europa per ridurre l’incertezza politica, una maggiore solidarietà tra le banche centrali e coordinazione tra i governi dell’area dell’euro in quanto a gestione del bilancio e riforme strutturali.

Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Economia / Superbonus 110: il progetto di cartolarizzazione per salvare l’edilizia italiana
Economia / Energia nuova: cosa emerge dal Piano Strategico 2025-2027 di Enel
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Tronchetti Provera: “La crisi dell’automotive deriva dalle scelte ideologiche e irrealistiche dell’Ue”
Economia / Culti Milano Group cede il 25,11% di Bakel, il brand di skincare che si pone come prossimo step la quotazione in borsa
Lavoro / Conto Aziendale di Fondartigianato: le novità del 2024 migliorano lo strumento a disposizione delle imprese e dei lavoratori
Economia / Perché la spesa militare si esprime in percentuale al Pil?