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Home » Economia

La nuova Ita? Lavoratori massacrati, manager Alitalia confermati

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I manager sono gli stessi di Alitalia e i fondi stanziati dal Governo non bastano. Gli esperti non hanno dubbi: l’operazione Ita sarà un fallimento, oltre che un massacro per i lavoratori. L’inchiesta sul quarto numero del settimanale TPI - The Post Internazionale, in edicola dall’8 ottobre

La compagnia aerea di bandiera italiana cambia nome, ma non le prospettive. Ita (Italia trasporto aereo) nasce sulle ceneri di Alitalia, sempre a spese del contribuente. Il 100% delle quote azionarie sono del ministero dell’Economia, i manager – a cominciare dall’amministratore delegato, Fabio Lazzerini – sono gli stessi di Alitalia, con un progetto tenuto top secret, addirittura nel corso dell’audizione in Parlamento, in spregio alla trasparenza.

Nel motore inizialmente è stato messo un miliardo e 350 milioni di euro, a fronte dei 3 miliardi stanziati dal governo Conte bis nel decreto Rilancio. La decurtazione è stata decisa dall’esecutivo di Mario Draghi per ottenere il via libera della Commissione europea.

“Ita è la chiusura di Alitalia in due tempi anziché in uno”, spiega Ugo Arrigo, docente di Economia politica e Finanza pubblica all’Università Bicocca di Milano. “Questo miliardo e 300 milioni durerà poco”, scandisce Andrea Giuricin, ricercatore dell’Istituto Bruno Leoni. “Il piano industriale è difficilmente realizzabile”.

La discontinuità invocata dall’Unione europea non si vede nei vertici aziendali. L’unica certezza è la discontinuità, a colpi di sacrifici, per i lavoratori. “Le criticità sono strutturali e sistemiche. Ita parte con degli handicap, dalla dimensione della flotta alla vendita degli slot, fino all’impossibilità di conservare il programma mille miglia”, osserva Stefano Fassina, economista e deputato di Leu. E c’è chi adombra il sospetto di un’operazione che prevede una successiva svendita: “La proposta di Lufthansa per l’acquisizione di Alitalia non era tanto lontana dal progetto di Ita”, fa notare Marco Silvestroni, deputato di Fratelli d’Italia che segue da vicino il dossier in commissione Trasporti…
Continua a leggere l’articolo sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui.

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