Il numero di domande per il reddito di cittadinanza, i nuovi dati Inps: 840mila richieste accolte. Di Maio diceva: “5 milioni di beneficiari”
Numero domande reddito di cittadinanza: i dati Inps
NUMERO DOMANDE REDDITO DI CITTADINANZA – Arrivano nuovi dati sulla platea di beneficiari del reddito di cittadinanza, la principale proposta elettorale in campo economico del Movimento 5 Stelle, finita nel contratto di governo della Lega ed introdotta nel 2019. Stando alle cifre diffuse oggi dall’Inps, le domande presentate per reddito e pensione di cittadinanza al 20 giugno scorso sono pari a 1.344.923, e quelle accolte sono invece 839.794.
Numero domande reddito di cittadinanza, dati Inps: 840mila richieste accolte
I numeri sono contenuti nella relazione programmatica 2020-2022 presentata dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps. Nel documento tra gli obiettivi a breve termine viene indicato anche quello di “valutare il modello gestionale applicato alla prima fase di erogazione delle prestazioni di Reddito e Pensione di cittadinanza al fine di individuare gli aspetti negativi, quelli che vengono valutati positivamente ed applicabili, anche per l’erogazione delle altre prestazioni”.
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I dati della platea di beneficiari del reddito di cittadinanza sembrano comunque molto distanti da quelli indicati inizialmente da Luigi Di Maio, nella triplice veste di capo politico M5S, vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico.
Numero domande reddito di cittadinanza, il gap dai “5 milioni di persone” di Di Maio
Parlando della promessa del Movimento, Di Maio aveva annunciato che con il reddito di cittadinanza sarebbero arrivati benefici per “5 milioni di italiani” (per un totale di 1 milione e 700 mila famiglie). Si tratta di un numero ripetuto molte volte, a inizio anno. Il vicepremier-ministro pentastellato aveva parlato pubblicamente di una platea di 5 milioni di persone anche il 4 febbraio, in occasione della presentazione della prima card del reddito. E lo stesso aveva fatto continuamente nelle settimane precedenti.
Già allora però Istat e Inps, ascoltati in audizione al Senato, fornivano numeri molti diversi. L’Istituto nazionale di statistica parlava di una platea di circa 2,7 milioni di beneficiari (1,3 milioni di famiglie). L’Istituto nazionale di previdenza ne stimava ancora di meno: circa 2,4 milioni (pari a 1,2 milioni di famiglie). Quattro mesi dopo le domande che hanno ricevuto l’ok sono circa 840mila ed è difficile immaginare come 840mila domande accolte si possa raggiungere l’obiettivo iniziale annunciato.
L’Inps non spiega a quante persone corrispondono le richieste accettate, ma un precedente dato relativo al Reddito di inclusione (che a marzo è stato sostituito dal reddito di cittadinanza) indicava una media di 2,8 individui per nucleo familiare. Si arriverebbe dunque a circa 2,5 milioni di beneficiari, se venisse confermato quel dato.
Alcune settimane fa l’Inps aveva fornito il dato, relativo al 30 maggio, di 674mila domande accolte.