Moody’s rinvia l’esame per l’Italia: niente giudizio sul rating
Moody’s Italia rating
Nella notta tra venerdì 6 e sabato 7 settembre 2019 l’agenzia di rating Moody’s ha annunciato di aver rinviato il suo giudizio sull’Italia. Moody’s ha comunicato in una nota di aver aggiornato il suo calendario e che non pubblicherà alcuna decisione e giudizio circa il rating dell’Italia.
Il rating di Moody’s sarebbe dovuto arrivare a circa 24 ore dal giuramento del nuovo governo Conte e in una fase in cui sembra essersi rasserenato il clima politico. Oggi lo spread Btp/Bund è rimasto su livello stabile, a quota 151,7 punti base.
Venerdì 6 settembre giornata piatta per la Borsa di Milano (-0,04%), con poche variazioni, in linea con gli altri mercati europei.
In Italia sono stati diffusi i dati Istat che hanno ribadito la situazione di stagnazione, anche se col commercio in crescita sull’anno.
Moody’s è una delle maggiori agenzie di rating al mondo, insieme a Standard & Poor’s e Fitch Ratings.
Borsa e spread stabili
Il giorno dopo l’insediamento del governo Conte bis e in attesa del giudizio di Moody’s, quella della Borsa italiana di oggi è stata una seduta con poche variazioni. Piazza Affari ha chiuso a quota -0,04 per cento, un andamento non molto diverso dagli altri principali mercati europei. Oggi inoltre sono stati diffusi anche i dati Istat che hanno ribadito la situazione di stagnazione, anche se col commercio in crescita sull’anno.
Stabile lo spread, che ha chiuso a 151 punti, mentre le banche sono andate in ordine sparso: rialzi per Intesa (+0,5 per cento) e Bper (+0,4 per cento) e cali per Banco Bpm (-0,4 per cento), Unicredit (-0,5 per cento), Ubi (-0,7 per cento) e Mps (-2,1 per cento).
A trainare il listino principale è stata Atlantia (con un +1,4 per cento), dopo che la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha parlato di revisione delle concessioni autostradali. Positive poi Ferrari (+1,1 per cento) e Fca (+0,2 per cento), con le stime per fine anno di JpMorgan. Bene anche Tim (+0,9 per cento), con i piani del governo sulle reti. Male il comparto energia col calo del greggio, con perdite per Terna (-1,5 per cento), Snam (-0,9 per cento) e Eni (-0,7 per cento).