Minibot, la Lega si spacca. Giorgetti: “Sono inverosimili”, Borghi: “Giancarlo ama scherzare”
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Minibot Lega Giorgetti Borghi | I minibot spaccano la Lega. Da una parte il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che ieri aveva detto: “C’è ancora chi crede a Borghi? Ma vi sembrano verosimili i minibot? Se si potessero fare, li farebbero tutti”. Dall’altra c’è lo stesso Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che replica: “Ma si figuri, era una battuta scherzosa, cosa mai c’è da commentare”, in un’intervista a Repubblica.
Già su Twitter Borghi aveva scritto: “Vedo che nonostante tutto ancora si dà ascolto ai virgolettati fuori contesto e alle battute scherzose scambiate per dichiarazioni politiche… ma quando imparerete?”.
Giorgetti ha cambiato idea sui minibot in vista del posto di commissario europeo? “Ma no, dai, se per ottenere quel posto bisogna uscirsene con simili dichiarazioni, allora siamo messi male”, risponde Borghi.
“Vero è che i minibot non sono mai stati fatti. È una cosa che abbiamo discusso tante volte, anche di recente, Salvini è d’accordo. Non c’è alcun incidente con Giorgetti”, conclude Borghi.
La Lega così si spacca su un tema che aveva già in precedenza creato attriti all’interno del governo: i minibot.
A commentare le parole di Giorgetti arriva anche il M5s: “Le dichiarazioni di Giorgetti sui minibot? Ci hanno sorpreso, sono una proposta che la Lega ha voluto inserire nel contratto di governo, la retromarcia ci ha sorpreso per questo. Ad ogni modo quel che conta è pagare subito le imprese creditrici, la pubblica amministrazione deve sanare tutti quei debiti che ha con le imprese ormai da troppi anni”, dicono fonti del M5s.
Giorgetti, solo alcune settimane fa, aveva dichiarato che i minibot sono una delle soluzioni per far fronte ai pagamenti della Pa. “Tutte le soluzioni nuove sono contestate, non dico che siano la Bibbia, ma sono una proposta per accelerare i pagamenti, una delle possibilità, una delle soluzioni: ma la strada maestra è quella della crescita”, ha detto Giorgetti.
I minibot sono “titoli di Stato di piccolo taglio”.
Si tratta di buoni ordinari del Tesoro con un prezzo deciso dal mercato. Sono titoli privi di scadenza. E a differenza dei bot regolari, non sono immateriali, ma assomigliano piuttosto a una vera e propria moneta cartacea. A bocciarli era stato Mario Draghi, presidente della Banca Centrale europea, ma anche il premier Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria avevano chiuso le porte a un loro possibile utilizzo.