Per colpa del governo tra poco in Italia potremmo ritrovarci senza mascherine
La norma sui prezzi “calmierati” delle mascherine, voluta dal commissario della Protezione Civile Domenico Arcuri produrrà un sicuro effetto: nessuno avrà più incentivo a vendere o produrre questo prodotto. Si tratta di una delle regole base dell’economia: l’intervento statale sui prezzi di prodotti scambiati sul mercato ha sempre creato disincentivi a fornire quegli stessi prodotti sul mercato. Accadeva con i farmaci negli anni ‘90, quando lo Stato imponeva prezzi troppo bassi ai produttori, che quindi ritiravano i prodotti dalla commercializzazione e produzione, e accadrà allo stesso modo da domani, visto che il prezzo imposto non può essere accettato dal mercato, come già dichiarato da imprenditori e sigle di categoria.
E’ vero che il prezzo delle mascherine è salito in questo periodo: le condizioni sono infatti cambiate: oggi la domanda si è alzata, e con lei anche il prezzo. Questo fenomeno non è di per sé negativo: un aumento dei prezzi incoraggia nuove aziende a fornire lo stesso prodotto o servizio, incrementando la concorrenza e favorendo, sul medio-lungo periodo, una diminuzione dei prezzi. La scelta di Arcuri va nella direzione opposta: con le migliori intenzioni, ma anche con la evidente massima ignoranza in materia economica, le conseguenze saranno molto semplici: sarà impossibile trovare mascherine sul mercato. E se per i cittadini ordinari questa dinamica potrebbe essere (quasi) gestibile attraverso mascherine fai da te, distanziamento, e così via, per gli operatori sanitari la situazione potrebbe diventare davvero pericolosa.
Abbiamo già visto cosa succede quando nelle RSA non vengono fornite apparecchiature adeguate, e le stesse dinamiche riguardano ospedali, case di cura, pubbliche assistenze. Lo Stato che interviene nel mercato di un prodotto di consumo, come le mascherine, è frutto di una scelta ideologica, che porterà solo danni a un Paese già martoriato dall’epidemia. La riduzione della pressione fiscale, della burocrazia, dell’IVA, e la facilitazione dell’acquisto dall’estero non sono evidentemente risultati metodi validi per sopperire alla scarsità di offertain Italia. C’è una regola base, che insegna lo studio delle politiche pubbliche e dell’economia: con le migliori intenzioni è possibile produrre i peggiori risultati. E noi, purtroppo, ne avremo piena testimonianza.
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