Come funziona la liberalizzazione dell’elettricità
Dall’1 luglio 4,5 milioni di famiglie diranno addio alle bollette della luce in regime tutelato. Per loro due alternative: passare subito al mercato libero o aderire a una fase transitoria di 3 anni. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Il 2024, in Italia, è l’anno della completa liberalizzazione del mercato dell’energia, passaggio richiesto dall’Unione europea come condizione per lo sblocco dei fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Dopo la fine del mercato tutelato del gas, già avvenuta lo scorso primo gennaio, dal primo luglio nel nostro Paese inizierà la transizione verso il mercato libero anche per l’energia elettrica.
Si tratta di una svolta importante per milioni di italiani, che potrebbe influire sul prezzo delle bollette della luce che essi pagano. Ma sulle modalità attraverso cui si completerà il passaggio regna una certa confusione. Proviamo allora a fare chiarezza.
Cosa succede
Sono 4,5 milioni gli utenti domestici non vulnerabili che aderiscono attualmente al mercato tutelato dell’elettricità: per questi utenti le condizioni di prezzo e contrattuali sono definite dall’Autorità regolatoria Arera. Ma dal primo luglio, come detto, si cambia: il mercato tutelato non esisterà più.
Quei clienti si troveranno così davanti a un bivio: passare al mercato libero o aderire al nuovo regime transitorio di tutele graduali, che durerà circa tre anni (fino al 31 marzo 2027). Chi non opererà nessuna scelta sarà automaticamente incanalato nel regime transitorio.
Nel servizio a tutele graduali ciascun utente si vedrà assegnato un fornitore e la tariffa applicata sarà uguale in tutta Italia per tutti gli operatori.
Il fornitore in questione sarà individuato sulla base dell’esito di una gara che si è svolta a gennaio attraverso un meccanismo di aste, in cui una ventina di player del settore energetico si sono sfidati presentando, in busta chiusa, offerte al ribasso per acquisire clienti suddivisi per aree geografiche.
Ogni società partecipante alla gara ha presentato un’offerta, ma la tariffa applicata all’utenza sarà quella risultante dalla media delle offerte vincitrici nelle varie aree geografiche: in questo modo si garantirà, appunto, uniformità su tutto il territorio nazionale.
Durante i tre anni del servizio a tutele graduali, l’utente potrà in qualsiasi momento passare al mercato libero senza incontrare alcun problema di interruzione di fornitura.
Se al 31 marzo 2027 il cliente non avrà scelto a quale operatore affidarsi in regime di mercato libero, l’elettricità continuerà a essergli servita dall’aggiudicatario che lo aveva in carico con le tutele graduali: in questo caso, l’operatore applicherà l’offerta di mercato libero più vantaggiosa di cui dispone nel suo portafoglio.
Rischio volatilità
Per i clienti che passano dal mercato tutelato alle tutele graduali non si prospettano grandi variazioni di prezzo. Si ipotizza uno sconto medio di 40 euro all’anno rispetto al Pun (prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica) per singolo sito (le offerte degli operatori in gara sono state formulate per singolo sito): si parla di circa 3 euro al mese, quindi un risparmio tutto sommato di poco conto.
Le condizioni applicate sono le stesse per qualsiasi cliente sull’intero territorio nazionale e quindi non possono ovviamente tener conto delle esigenze e delle specificità del singolo consumatore.
Inoltre, è importante sottolineare che nel regime a tutele graduali la tariffa è fissa è solo per quanto riguarda la quota di commercializzazione definita dal fornitore, mentre – come già avviene nel mercato tutelato – c’è una quota variabile che continuerà a essere indicizzata ai mercati all’ingrosso dell’elettricità e che quindi è esposta alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.
Questa modalità di strutturazione della tariffa ha creato non pochi problemi ai clienti del mercato tutelato negli ultimi due anni, con forti tensioni geopolitiche che hanno determinato impennate straordinarie sui costi in bolletta.
Offerta su misura
Nel mercato libero, invece, sono disponibili offerte a prezzo bloccato che non espongono il cliente alla volatilità delle quotazioni delle materie prime.
Il mercato libero esiste da diversi anni ed è stato scelto ad oggi da circa 28 milioni di italiani, di cui 22 milioni sono clienti residenziali e 6 milioni sono aziende. Nel 2023 sono 1,3 milioni gli utenti che hanno optato per questo regime.
La scelta può tener conto, come detto, della convenienza del prezzo fisso non indicizzato, che protegge da eventuali rincari dell’energia, ma anche del fatto che nel mercato libero si possono scegliere le condizioni più adatte alle proprie esigenze, che possono includere anche servizi aggiuntivi come gas, fibra, mobilità, fotovoltaico. È consigliabile puntare su fornitori di consolidata esperienza, poiché generalmente garantiscono maggiore affidabilità.
E ora?
I clienti del mercato tutelato che non effettueranno alcuna scelta riceveranno tra aprile e giugno una comunicazione dal proprio attuale fornitore, in cui sarà riportato, tra l’altro, il nome del nuovo gestore (ma senza indicazione del nuovo prezzo).
Entro fine giugno Arera definirà le condizioni economiche del regime a tutele graduali, ossia prezzo unico nazionale calcolato sulla base della media ponderata dei prezzi di assegnazione delle ventisei aree geografiche oggetto di gara.
Dal primo luglio sarà attivato il servizio a tutele graduali: entro il 12 luglio il nuovo fornitore contatterà il cliente comunicando le nuove condizioni del servizio, incluse le condizioni economiche.