Reddito di cittadinanza, caso rinunce. Tridico (Inps): “È infondato”
Reddito di cittadinanza, caso rinunce, Tridico (Inps): “È infondato”
Reddito di cittadinanza rinuncia Tridico – “Non esistono 130mila casi di rinunce. Non sarebbe possibile”. Queste le parole del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sul “caso rinunce” per quanto riguarda il reddito di cittadinanza.
In questi ultimi giorni, infatti, è circolata la notizia che molti beneficiari del nuovo sussidio targato M5s vi avrebbero rinunciato dopo essersi visti accreditare degli importi giudicati come poco soddisfacenti a fronte dei numerosi obblighi e controlli previsti. L’indiscrezione trapelava dai Caf, i centri di assistenza fiscale dove in molti nelle ultime settimane si sono recati per presentare domanda per il reddito di cittadinanza.
Così, a seguito delle numerose domande da parte dei cittadini beneficiari, ha iniziato a diffondersi anche la notizia di una disdetta a pagamento; sempre dai Caf, infatti, trapelava l’informazione secondo cui chi voleva rinunciare al reddito di cittadinanza avrebbe dovuto restituire quanto percepito fino a quel momento.
Poi, a smentire sia il “caso” in sé che la notizia della disdetta a pagamento è stato il neopresidente dell’Istituto di previdenza. “Su un milione e 125mila domande, abbiamo avuto una decina di casi tra Genova, Palermo e Napoli di persone che si sono limitate a chiedere informazioni se fosse possibile rinunciare, ma nessuna richiesta reale”, ha infatti spiegato Tridico.
“Non è previsto un meccanismo di rinuncia – ha proseguito il presidente Inps – e men che mai è previsto un meccanismo a pagamento”. Secondo Tridico c’è una ragione dietro le domande dei cittadini per quanto riguarda la rinuncia al sussidio: “potrebbe essere stato il fatto di aver dimenticato di dichiarare qualcosa, di essersi dimenticati di avere un conto corrente: scatta quindi il timore di un controllo e le sanzioni”.
Dunque, nessuna richiesta reale, ma solo qualche utente troppo preoccupato dei controlli. “Se il ministero dovesse verificare che esiste un problema – ha continuato a spiegare Tridico – allora farà una circolare su una modalità di denuncia che ora non esiste e che, sicuramente, non prevedrebbe alcun pagamento. Ma per ora non esiste il problema, ci sono solo persone che hanno chiesto informazioni”.
Una strada per dare disdetta, comunque, esiste. Nel senso che, come noto, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono obbligati ad accettare almeno una delle proposte di lavoro che arrivano dai Centri per l’impiego, pena la decadenza del sussidio. “Il fatto che non sia prevista la rinuncia non è comunque una cosa strana per l’Inps. È come quando si fa una domanda per la pensione. Anche in questo caso non è prevista una rinuncia”, ha osservato infine Tridico.
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