I precari Anpal a TPI: “Di Maio ci assuma o blocchiamo il reddito di cittadinanza”
Reddito di cittadinanza | Precari Anpal | Concorso Navigator
La pazienza sembra essere ormai terminata per i precari di Anpal, i 654 lavoratori dell’agenzia per le politiche attive del ministero del Lavoro che dovrebbero occuparsi di tutte le operazioni per il ricollocamento nel mondo del lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza e la formazione dei 3mila navigator che stanno per essere assunti, sempre con contratto di collaborazione a termine, dall’azienda per volere del governo.
Complici i recenti mancati rinnovi di 13 precari storici causa decreto dignità, i 654 precari di Anpal servizi hanno deciso di organizzare, insieme ai maggiori sindacati di categoria, un nuovo presidio di protesta di fronte al Mise per chiedere a Luigi Di Maio e al presidente di Anpal, Mimmo Parisi, l’immediata stabilizzazione di tutti i lavoratori a termine e la riassunzione dei colleghi che in questi mesi sono stati lasciati a casa.
Proprio a poche settimane dall’arrivo dei famigerati 3mila navigator voluti dal leader del Movimento 5 Stelle e considerati indispensabili per la conduzione e il controllo di tutte le operazioni necessarie al corretto ricollocamento delle centinaia di migliaia di disoccupati beneficiari del reddito di cittadinanza, i lavoratori di Anpal servizi hanno deciso di lanciare l’ultimatum: o si procede con le necessarie stabilizzazioni in Anpal (che con l’arrivo dei navigator arriverebbe a sfiorare una percentuale di forza lavoro precaria pari al 90 per cento, ndr) oppure si andrà verso il blocco dei servizi per il reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza | Lo sciopero dei precari Anpal
Di fronte ai continui silenzi del ministro del Lavoro, che da mesi si rifiuta di incontrare le rappresentanze sindacali dell’agenzia, i precari di Anpal servizi hanno deciso di reagire con l’indizione di un nuovo sciopero generale per la giornata di giovedì 6 maggio.
“Chiediamo l’immediata stabilizzazione dei 654 precari dell’Agenzia tecnica del Ministero del Lavoro che dovrebbe implementare il reddito di Cittadinanza e la riassunzione dei 13 colleghi licenziati al fronte di 3.000 nuove assunzioni. Nonostante il Ministro Di Maio non risponda né alle nostre richieste, né alle richieste dei sindacati confederali, oggi saremo nuovamente sotto il suo dicastero per pretendere di essere ricevuti altrimenti le azioni di blocco del reddito di cittadinanza continueranno senza sosta. Senza stabilizzazioni il reddito non parte”, dichiarano dal Coordinamento nazionale precari di Anpal servizi.
Secondo il Coordinamento precari, inoltre, la procedura selettiva avviata per il conferimento dei 3.000 nuovi incarichi di collaborazione ai cosiddetti navigator presenterebbe delle problematiche: “Per l’attivazione dei contratti si fa esplicito riferimento all’applicazione dell’Accordo quadro sulle collaborazioni sottoscritto nel 2015 dalle organizzazioni confederali. Un Accordo che ha consentito ad Anpal Servizi di assumere collaboratori in deroga al D.Lgs n.81/2015 e che nasceva in un contesto segnato da un organico e da esigenze organizzative diverse da quelle attuali”.
“Dal momento che il precedente Accordo del 2015 ha esaurito i propri effetti derogatori da punto di vista sostanziale, dato l’evidente mutamento dell’assetto organizzativo dell’azienda, occorre necessariamente stipulare un nuovo Accordo. Ma qualsiasi negoziato non potrà partire senza l’avvio della stabilizzazione del personale precario”.
Reddito di cittadinanza | Le richieste dei precari Anpal
La mancata stabilizzazione dei lavoratori dell’agenzia, secondo il Coordinamento, scaturirebbe da un blocco politico e non da problematiche di tipo economico perché le risorse per procedere in tempi brevi sarebbero già a bilancio.
“Siamo consapevoli che le risorse economiche a sostegno di tale processo sono facilmente reperibili: il personale a tempo determinato è già allocato economicamente sulle progettualità del PON SPAO, e quindi non necessita di stanziamento specifici; per il personale in collaborazione le risorse sono reperibili sui risparmi di spesa del Reddito di Cittadinanza e sui 25 milioni assegnati ad Anpal per le spese di funzionamento del Reddito di Cittadinanza, per i quali ancora non ne è stato definito l’utilizzo”, si legge nella lunga nota inviata dal coordinamento precari a Di Maio e anticipata da TPI la scorsa settimana.