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Home » Economia » Lavoro

MyAnpal, online la piattaforma per la ricerca del lavoro: come funziona e come registrarsi

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MyAnpal, è online la piattaforma per cercare lavoro: come funziona?

MyAnpal è la nuova piattaforma a disposizione di cittadini e aziende per quanto riguarda la ricerca del lavoro, oltre che uno strumento di supporto sia per i beneficiari del reddito di cittadinanza che per i navigator, le figure che aiuteranno questi ultimi a trovare un impiego.

La cosiddetta “seconda fase” del reddito di cittadinanza, quella che vede mettere in pratica l’ormai noto Patto per il Lavoro alla cui sottoscrizione sono obbligati (salvo alcune eccezioni) tutti i beneficiari del sussidio, è d’altronde entrata nel vivo e nelle prossime settimane proseguiranno le convocazioni dei diversi nuclei familiari che ricevono il reddito di cittadinanza. In questo senso Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive sul lavoro, ha sviluppato questa applicazione al fine di agevolare l’inserimento occupazionale per aziende e cittadini e rendere il più rapido e semplice possibile il lavoro dei Centri per l’impiego.

Vediamo quindi qui di seguito come funziona MyAnpal, come si effettua la registrazione e attraverso quali modalità è possibile ricercare un lavoro.

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MyAnpal | Come funziona?

MyAnpal, ormai online, può essere definito come il punto di raccordo tra le persone che sono alla ricerca di un lavoro e le aziende che sono intenzionate ad offrirlo: rapidamente e attraverso pochi passaggi è infatti possibile presentare la propria candidatura per le diverse offerte pubblicate sulla piattaforma.

Naturalmente, per accedere e utilizzare MyAnpal (qui il link alla piattaforma), è necessario prima effettuare la registrazione; solo in seguito sarà poi possibile compilare il proprio Cv online inserendo tutte le proprie competenze ed esperienze professionali. L’azienda che sia interessata ad uno dei profili degli utenti, quindi, potrà direttamente mettersi in contatto con lui, gestire le posizioni aperte, le candidature e comunicare l’esito dei colloqui.

La piattaforma verrà costantemente aggiornata con le proposte provenienti dalle aziende nella sua sezione “trova lavoro”, che tutti i beneficiari del sussidio economico di contrasto alla povertà introdotto dal governo gialloverde sono obbligati a consultare quotidianamente.

MyAnpal | Come ci si registra?

Ai fini dell’utilizzo di questa utile piattaforma è necessario che ogni utente effettui la registrazione. Come? In modo molto semplice, accendendo a MyAnpal e inserendo nome, cognome, indirizzo mail e scegliendo un username.

Una volta terminato questo primo passaggio è necessario confermare il proprio account nella mail che la piattaforma invierà in automatico; a questo punto in una mail successiva verranno inviate le credenziali per l’accesso, cioè lo username (lo stesso scelto in fase di registrazione) e la password.

A questo punto è possibile effettuare per l’utente il primo accesso a cui farà seguito la compilazione della scheda anagrafica: facendo click in alto a sinistra su “profilo utente”, infatti, il sistema chiederà l’inserimento di: Nome, Cognome, Data di nascita, Sesso, Comune (o Stato estero) di nascita, Cittadinanza, Codice Fiscale e altre informazioni circa, ad esempio, il titolo di studio. È inoltre possibile inserire il proprio contatto telefonico e l’indirizzo di residenza.

Una volta terminata la fase di registrazione e di compilazione dell’anagrafica, quindi, sarà possibile iniziare ad utilizzare la piattaforma per la ricerca di un lavoro specificando se chi sta cercando è un cittadino, un’azienda, un operatore (come quelli dei Centri per l’impiego) o un ente pubblico.

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Reddito di cittadinanza, l’assegno di ricollocazione di Anpal

La delibera n.5 del 12 giugno 2019, emessa da Anpal per quanto riguarda la succitata “fase due” del reddito di cittadinanza, ha inoltre previsto per i beneficiari del sussidio la liquidazione di un assegno di ricollocazione. Di cosa si tratta?

L’AdRdC – acronimo di assegno di ricollocazione del Reddito di Cittadinanza – è appunto un assegno erogato dall’Agenzia per le politiche del lavoro ai beneficiari del sussidio, i quali hanno a disposizione 30 giorni di tempo per scegliere chi fornirà loro il servizio di assistenza al fine di trovare un impiego.

È chiaro che saranno principalmente i diversi Centri per l’impiego a svolgere questo compito, ma ad ogni modo la platea di chi riceve il sussidio è chiamata a indicare da chi vorrà essere assistita attraverso la piattaforma MyAnpal o i vari Cpi stessi o i patronati.

Possono usufruire del servizio di assistenza e, quindi, dell’assegno di ricollocazione, tutti i sottoscrittori del Patto per il Lavoro; l’assistenza, che dura sei mesi, può essere prorogata di altri sei mesi nel caso in cui l’assegno non sia stato speso per intero. Ma qual è l’importo dell’assegno? Questo varia in base al fatto che l’assistito riceva o meno l’assunzione da parte dell’azienda: in caso di assunzione, poi, l’importo varia in base all’indice di profilazione (cioè la difficoltà dell’inserimento del lavoratore) e al tipo di contratto di lavoro ottenuto (a tempo indeterminato o part-time e che percentuale di part-time).

Se, al contrario, non avviene alcuna assunzione, allora viene riconosciuta al soggetto erogatore – quindi Anpal – una quota fissa, la cosiddetta “Fee4Service”, che va a giustificare le attività poste in essere al fine di ricollocare l’assistito.

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