La Russia attacca il piano Cingolani per risparmiare sul gas: “Imposto da Washington, saranno gli italiani a soffrire”
La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha attaccato la strategia italiana per sopperire ai tagli del gas imposti da Mosca, “è imposta a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordini di Washington, ma alla fine saranno gli italiani che dovranno soffrire“. Si riferisce al piano proposto dal Roberto Cingolani al Consiglio dei Ministri e pubblicato oggi sotto forma di regolamento dal Ministero della Transizione ecologica. Il piano consiste nel famoso abbassamento del riscaldamento a 19 gradi e della sua riduzione di un’ora durante la sera negli edifici pubblici e nei condomini con sistema centralizzato. La temperatura dovrebbe scendere a 17 gradi negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, riporta Ansa.
E’ arrivata poco dopo la replica del suo omologo della Farnesina Giuseppe Marici “Ancora un volta dalla Russia arrivano dichiarazioni strumentali a poche settimane dal voto. Ennesima prova che le autorità russe si stanno rendendo protagoniste di chiare ingerenze, con la diffusione di notizie propagandistiche”.
Mosca ha anche avvertito sulle sue rappresaglie nel caso fosse imposto un price cap sul gas russo, misura richiesta a gran voce per contenere gli aumenti delle bollette. Se verrà imposto, ha detto il ministro dell’Energia Nikolay Shulginov, verrà deviato quel che resta del gas e del petrolio russo importato in Europa. Si è visto recentemente a che punto i tagli ai rifornimenti siano centrali nella strategia russa, che ha preferito bruciare il gas piuttosto che esportarlo in Europa.
Una situazione complessa, ma totalmente conforme alle regole di mercato. Mentre i governi europei cercano di attaccare il problema dei prezzi dell’energia da diversi fronti – riduzione della domanda (come proposto da Cingolani), attivazione di linee di credito, utilizzo delle quote di emissione Ets – la proposta di un tetto al prezzo del gas si aggira sui tavoli di Bruxelles, non senza destare scetticismi. Si teme che fissando un prezzo massimo al gas i fornitori (russi e non russi) ritirino il prodotto dal mercato europeo.
Secondo le stime citate nel testo, se si applicasse l’idea di Cingolani iniziando a riscaldare non prima del primo novembre, si risparmierebbero 3,2 miliardi di metri cubi di gas. Per quanto riguarda le famiglie potrebbero risparmiare 178 euro in media con i prezzi attuali – così ha detto il ministro a Repubblica. Numeri da relativizzare, se si considera che il taglio a luglio di un terzo delle esportazioni di Gazprom verso l’Italia ha ridotto di 11 milioni di metri cubi al giorno il gas importato in Italia. Inoltre, la fiammata dei prezzi porterà a un aumento di oltre 1200 euro a bolletta per le famiglie secondo i dati di Assoutenti riportati dal Sole 24 Ore, una cifra a fronte della quale il caldeggiato risparmio impallidisce.
Il ministro della transizione ecologica si dice favorevole a una campagna di “informazione piuttosto che di coercizione” affidandosi alle piccole azioni dei cittadini. Più che l’informazione saranno probabilmente i prezzi a costringere ad abbassare i termosifoni, ben sotto i 19 gradi.