Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:15
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

La corsa al riarmo piace anche a casa Agnelli: ecco gli affari militari di John Elkann

Immagine di copertina
Credit: ANSA

Non solo la umile Panda, la scintillante Ferrari e l’americana Jeep. Nella gamma di veicoli prodotti dalle officine di casa Agnelli-Elkann ci sono anche l’autoblindo Centauro, l’anfibio corazzato Superav e il mezzo tattico M320.45 con cabina armata. Per chi non l’avesse capito si tratta di carri armati e camion militari. Non se ne parla praticamente mai, ma fra le società controllate da Exor, la holding di famiglia presieduta da John Elkann, c’è infatti anche il Gruppo Iveco, che ha fra i suoi brand Iveco Defence, produttore di veicoli militari.

Business totalmente legittimo, ma che vale la pena di essere ricordato nei giorni in cui il Parlamento italiano risponde alla guerra in Ucraina votando a favore dell’aumento delle spese militari fino al 2 per cento del Pil. Sede a Bolzano, fabbriche in Germania e Brasile, la Iveco Defence ha tra i suoi clienti l’Esercito italiano e i Marines degli Stati Uniti. L’azienda dagli anni Ottanta ha anche una partnership con la Oto Melara, storico marchio dell’industria italiana degli armamenti, oggi di proprietà di Leonardo: oltre alle forze armate tricolori, il consorzio fornisce mezzi anche all’esercito del Brasile. Ma non è finita qua, perché gli Agnelli-Elkann, sempre tramite la holding Exor, nel 2021 hanno investito anche in Rolls Royce, che non è solo uno dei nomi di punta della storia dell’automobile ma anche il secondo produttore mondiale di motori per aerei civili con importanti attività anche nei sistemi di difesa.

La produzione militare l’anno scorso ha generato a Rolls Royce ricavi per 3,3 miliardi di sterline, circa un terzo del fatturato totale del gruppo britannico. Che nella relazione finanziaria sottolinea in positivo il fatto di aver siglato accordi decennali con gli Stati Uniti, fra cui un contratto per la sostituzione del motore del bombardiere B52. La guerra è guerra, il business è business e gli Elkann vanno dove sentono profumo di soldi. Che si tratti di produrre un carrarmato, di mettere in cassa integrazione un operaio o di disfarsi di un giornale.

Ti potrebbe interessare
Economia / Il regalo di Natale del ceo dell’Antico Vinaio ai suoi dipendenti: “Tremila euro di bonus"
Economia / Manovra, stretta sulle pensioni nel maxi-emendamento del Governo 
Economia / Eni ha scoperto un nuovo maxi-giacimento di gas in Indonesia
Ti potrebbe interessare
Economia / Il regalo di Natale del ceo dell’Antico Vinaio ai suoi dipendenti: “Tremila euro di bonus"
Economia / Manovra, stretta sulle pensioni nel maxi-emendamento del Governo 
Economia / Eni ha scoperto un nuovo maxi-giacimento di gas in Indonesia
Economia / Mercato del lavoro: quali settori assumeranno di più in Italia?
Economia / Ges e Fraunhofer ISE annunciano una partnership per lo sviluppo della batteria a idrogeno di Ges
Economia / Trenitalia France: 4,7 milioni di passeggeri trasportati in 4 anni
Economia / Costi e benefici del cloud aziendale nell’attuale scenario economico
Economia / Perché la Cina taglia gli investimenti in Europa (dove l’industria continua a dipendere dal Dragone)
Economia / Il valore della cultura del risparmio
Economia / Più energia coi Giochi