Istat: tasso di disoccupazione al 9,7 per cento, il livello più basso da gennaio 2012
Ma i dati pre-crisi sono ancora lontani
Istat: tasso di disoccupazione al 9,7 per cento, livello più basso dal 2012
Un piccolo segnale incoraggiante per l’economia: stando agli ultimi dati Istat il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi da gennaio 2012. L’Istituto nazionale di statistica ha comunicato che la disoccupazione a giugno 2019 ha segnato la quarta flessione consecutiva, scendendo al 9,7 per cento, in calo di 0,1 punti percentuali su maggio scorso, dato più basso da sette anni e mezzo.
L’Istat, inoltre, ha rilevato che a giugno la stima degli occupati totali risultava “sostanzialmente stabile” rispetto a maggio, dopo la crescita registrata nei primi mesi dell’anno. Nel dettaglio il numero degli occupati a giugno è sceso di 6mila unità. Il risultato è frutto di una crescita tra le donne, +15 mila, e una diminuzione tra gli uomini, -21 mila.
Istat: tasso di disoccupazione giovanile al 28,1 per cento, livello più basso dal 2011
A giugno la disoccupazione giovanile, relativa ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni, è scesa al 28,1 per cento, in calo di 1,5 punti percentuali, tasso più basso da aprile 2011.
A giugno poi il tasso di occupazione per i 15-64enni è salito al 59,2 per cento, +0,1 punti percentuali, con un nuovo massimo storico: il livello più alto da quando sono iniziate le serie statistiche, ovvero dal 1977.
Se si guarda al tipo di impiego il mercato del lavoro a giugno, spiega ancora l’Istati, è spaccato. Gli occupati dipendenti sono saliti ancora, in crescita di 52mila unità in un mese, con i lavoratori permanenti, i fissi, che sono aumentati di 42mila e quelli a tempo di 10 mila. Invece è tornato a calare il lavoro autonomo. Gli occupati indipendenti sono scesi di 58mila unità rispetto a maggio.
Il tasso di disoccupazione, anche tra gli under 25, a giugno è calato restando però lontano dai livelli minimi pre-crisi. L’Istat spiega infine che il 9,7 per cento del tasso complessivo è ancora distante dal 5,8 per cento dell’aprile del 2007. Stesso discorso per il dato giovanile, oggi al 28,1 per cento contro il 19,4 per cento di febbraio 2007.