Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

IRPEF: cos’è, come funziona e quando si paga

Immagine di copertina

Tutto quello che c'è da sapere sull'imposta sul reddito delle persone fisiche.

IRPEF: cos’è, come funziona e quando si paga | Scaglioni | Aliquote | 2019

L’IRPEF – acronimo di imposta sul reddito delle persone fisiche –  è un’imposta diretta, personale, progressiva (perché cresce in base al reddito) e generale che sono tenuti a pagare i seguenti soggetti:

– chi risiede sul territorio italiano, per il possesso di beni durevoli e per i redditi prodotti in patria o all’estero;
– anche coloro che non risultano più residenti sul suolo italiano, per i redditi prodotti, però, nella penisola;
– i cosiddetti soggetti passivi impropri, ossia le società di persone e le società di capitali i cui soci hanno adottato la cosiddetta “tassazione per trasparenza”.

Per capire meglio cosa è, come funziona e quando si paga l’IRPEF diamo però un’occhiata al sito dell’Agenzia delle entrate dove si legge che “i versamenti delle imposte sui redditi (Irpef o Ires) avvengono in 2 fasi: il saldo relativo all’anno in cui si fa la dichiarazione e l’acconto per l’anno successivo, che va pagato in una o in due rate, a seconda dell’importo”.

Come si paga – Per pagare l’IRPEF i contribuenti devono utilizzare il Modello F24 evadendo poi la pratica entro determinati termini, che variano a seconda della tipologia di contribuente (persona fisica, società di persone, società di capitali o ente equiparato). Vediamo nel dettaglio caso per caso.

Persone fisiche

Il saldo che risulta dal modello Redditi Pf e l’eventuale prima rata di acconto devono essere versati entro il 30 giugno dell’anno in cui si presenta la dichiarazione, oppure entro i successivi 30 giorni, pena però una maggiorazione dello 0,40%. La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il 30 novembre.

L’acconto Irpef è dovuto se l’imposta dichiarata in quell’anno (riferita, quindi, all’anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze, è superiore a 51,65 euro. L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:

– unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro

– due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda – il restante 60% – entro il 30 novembre.

Il saldo e la prima rata di acconto possono essere versati in rate mensili (l’acconto di novembre deve essere pagato in unica soluzione). In ogni caso, il versamento rateale deve essere ultimato entro il mese di novembre. Fonte: Agenzia delle Entrate.

Società di persone ed enti equiparati

Le società di persone e gli enti a esse equiparati sono tenute al solo versamento dell’Irap. L’Irpef è versata direttamente dai soci. Fonte: Agenzia delle entrate.

Società di capitali ed enti equiparati

I versamenti a saldo e l’eventuale primo acconto Ires devono essere effettuati entro l’ultimo giorno del sesto mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, oppure entro il trentesimo giorno successivo, con una maggiorazione dello 0,40%. Fonte: Agenzia delle entrate.

Scaglioni e aliquote IRPEF

Esistono diversi scaglioni o fasce di reddito, ognuno dei quali è legato ad una particolare aliquota.

I. Coloro che rientrano nel primo scaglione e il cui imponibile va da 0 a 15.000 hanno un’aliquota fissa del 23%.

II. Il secondo scaglione comprende i redditi da 15.001 a 28.000 e l’importo da pagare è di 3.450 € + 27% sulla parte eccedente i 15.000 €.

III. La terza fascia coinvolge invece i contribuenti con un reddito da 28.001 a 55.000, i cui oneri corrispondono a 6.960 € + un 38% sulla parte eccedente i 28.000 €.

IV Il quarto scaglione di reddito va invece da 55.001 a 75.000. Per i contribuenti l’aliquota Irpef è di 17.220 € + 41% sulla parte eccedente i 55.000 €.

V Il quinto e ultimo scaglione riguarda infine gli individui più facoltosi, con un reddito superiore i 75.001€. Per questi soggetti l’importo da versare è di 25.420 € + 43% sulla parte eccedente i 75.000.

È importante sottolineare che, a partire dal secondo scaglione, si applica l’aliquota indicata solo per la parte eccedente di reddito. Se, ad esempio, il vostro reddito è di 20.000€ e rientrate, quindi, nel secondo scaglione, sarete tenuti a pagare la somma già stabilita di 3.450 €, più il 27% dell’importo compreso tra i 15.001€ e i 20.000€.

Ti potrebbe interessare
Economia / Venier (Snam): “Il net zero o è di tutti o non è di nessuno. Le infrastrutture restano strategiche”
Economia / L’a.d. di Intesa Sanpaolo Carlo Messina: “I governi si tengano fuori dagli accordi tra le banche”
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Ti potrebbe interessare
Economia / Venier (Snam): “Il net zero o è di tutti o non è di nessuno. Le infrastrutture restano strategiche”
Economia / L’a.d. di Intesa Sanpaolo Carlo Messina: “I governi si tengano fuori dagli accordi tra le banche”
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Economia / Superbonus 110: il progetto di cartolarizzazione per salvare l’edilizia italiana
Economia / Energia nuova: cosa emerge dal Piano Strategico 2025-2027 di Enel
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Tronchetti Provera: “La crisi dell’automotive deriva dalle scelte ideologiche e irrealistiche dell’Ue”
Economia / Culti Milano Group cede il 25,11% di Bakel, il brand di skincare che si pone come prossimo step la quotazione in borsa