Inflazione, continua la corsa dei prezzi: a ottobre +11,8%. Mai così alta dal 1984
Inflazione, continua la corsa dei prezzi: a ottobre +11,8%. Mai così alta dal 1984
Continua la corsa da record dell’inflazione. Anche il mese di ottobre ha visto un nuovo balzo nella crescita dei prezzi, con un +11,8 percento rispetto allo stesso mese del 2021. Un aumento vertiginoso dall’8,9 percento registrato a settembre, nonostante un calo di 0,1 punti rispetto alla stima preliminare. Si tratta infatti del massimo dal 1984, quando a Palazzo Chigi sedeva Bettino Craxi.
Su base mensile l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei prezzi dei tabacchi, ha visto un aumento del 3,4 percento: anche in questo caso la stima preliminare era di 0,1 punti in più di inflazione.
Per quanto riguarda il “carrello della spesa”, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati del 12,6 percento, in netta accelerazione dal +10,9 percento di settembre. Un livello superato l’ultima volta a giugno 1983, quando l’aumento pari al 13 percento.
Secondo l’Istat, l’accelerazione è dovuta soprattutto ai prezzi dei beni energetici, cresciuti del 77,1 percento su base annua, rispetto al +44,5 percento di settembre. Aumenta, seppur in misura minore, anche la crescita dei beni alimentari, passata dal 11,4 all’13,1 percento, mentre i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona hanno visto un rallentamento, con un aumento del 5,2 percento, rispetto al 5,7 percento di settembre.
Sul tema oggi è intervenuto anche Ignazio Visco, che ha difeso la politica restrittiva adottata dalla Banca centrale europea per combattere l’inflazione. “La strada intrapresa dalla Bce è quella necessaria per mantenere ancorate le aspettative d’inflazione e contenere il rischio di una spirale prezzi-salari che amplificherebbe gli effetti negativi dell’inflazione sulle nostre economie”, ha detto Visco, che siede nel consiglio direttivo della Bce in quanto presidente della Banca d’Italia.
L’inflazione rappresenta “una ‘tassa’ sulla nostra economia che non è possibile rinviare al mittente e che non può essere eliminata attraverso vane rincorse tra prezzi e salari”, ha detto Visco, intervenuto oggi nella sala dei gruppi parlamentari della Camera in apertura del ciclo di “Lezioni Ugo La Malfa”. L’economista, il cui mandato a via Nazionale scadrà nel 2023, ha però ammesso che “le ragioni per attuare un approccio meno aggressivo” da parte della Bce “stanno guadagnando terreno”.