Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:40
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Ex Ilva, Landini: “Mittal deve rispettare l’accordo, l’ingresso dello Stato può essere il segnale che l’Italia vuole continuare a produrre acciaio”

Sindacati in piazza a Roma, il leader della Cgil: "La piena occupazione e i livelli di produzione non possono essere messi in discussione"

 

 

Ex Ilva, Landini: “Arcelor Mittal deve rispettare l’accordo”

Sì all’ingresso dello Stato, ma Arcelor Mittal deve rispettare l’accordo che ha sottoscritto a novembre 2018 con il Governo italiano. Questa la posizione del leader della Cgil, Maurizio Landini, sull’ex Ilva di Taranto. Nella mattina di oggi, martedì 10 dicembre, i sindacati hanno manifestato a Roma, in piazza Santi Apostoli, per chiedere una soluzione alla tormentata vicenda. Una soluzione che non può essere certamente il piano industriale presentato la scorsa settimana da Mittal, che prevede tra le altre cose 4.700 esuberi.

“Deve essere chiaro che per noi i livelli di produzione e la piena occupazione sono due temi che non possono essere messi in discussione”, mette subito in chiaro Landini.

“Arcelor Mittal c’è ancora, pensiamo che bisogna far applicare l’accordo che ha fatto, è troppo comodo pensare di andarsene”, osserva il leader della Cgil. “Arcelor Mittal si è presa un impegno e deve sapere che nel nostro paese gli accordi si rispettano”.

Nelle ultime ore è tornata forte l’ipotesi di un intervento dello Stato nel salvataggio dell’acciaieria più grande d’Europa.

“L’ingresso dello Stato può essere un messaggio per dire che non è vero che non vogliamo più produrre acciaio”, sottolinea Landini. “Il problema è che le imprese devono avere anche una responsabilità sociale e non solo pensare al profitto: devono pensare anche al rilancio della produzione e della qualità del lavoro”.

Leggi anche:
Ex Ilva, Landini a TPI: “Lo Stato entri come azionista, l’Italia non può perdere l’acciaio”
L’acciaio vale il 2,5% del Pil italiano: se chiude l’Ilva è un duro colpo per l’economia nazionale
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Sostenibilità: come la scelta del materiale elettrico impatta sull’efficienza energetica
Economia / AI: l’impatto sulle agenzie e il ruolo che giocherà l’AI ACT
Economia / Banca Ifis presenta all’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito il valore dell’economia italiana dello sport
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Sostenibilità: come la scelta del materiale elettrico impatta sull’efficienza energetica
Economia / AI: l’impatto sulle agenzie e il ruolo che giocherà l’AI ACT
Economia / Banca Ifis presenta all’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito il valore dell’economia italiana dello sport
Economia / La strada dolce della smart mobility
Economia / Progettando la metropolitana d’Europa
Economia / Banca Ifis entra in The Street per promuovere la cultura
Economia / Stellantis frena sulla gigafactory di Termoli: il Governo dirotta altrove i fondi del Pnrr
Economia / Alberto Nagel (Mediobanca): “Fusioni tra banche difficili in Europa, ostacoli vanno rimossi”
Economia / Reti elettriche ed eventi climatici estremi, missione in Brasile per il ministro Pichetto e i vertici di Enel
Esteri / Quali documenti servono per trasferirsi all’estero