Gli aumenti sugli stipendi di migliaia di dipendenti pubblici saranno legati ai risultati
Novità per i dipendenti pubblici: nella Legge di Bilancio 2024, un terzo di tutte le risorse è stato stanziato per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.
Una buona parte di questi fondi sarà riservata agli “istituti collegati alla produttività”. Questo significa che i prossimi aumenti di stipendio degli statali dovranno tenere conto maggiormente dei risultati raggiunti da ciascun dipendente e non entreranno nel cosiddetto “tabellare”, ovvero la parte di retribuzione riservata a tutti.
La novità emerge dalla cosiddetta “direttiva madre”, cioè l’atto firmato dal ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo che porterà alla convocazione dei tavoli tra l’Aran, l’Agenzia che tratta per il governo, e i sindacati.
La direttiva madre, che ha il compito di dettare le linee guida del governo che il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, dovrà seguire, ha appena ottenuto il bollino del ministero dell’Economia. Un passaggio necessario, al fine di “certificare” le risorse disponibili per rinnovare i contratti e per gli aumenti di stipendio.
Per l’intero settore pubblico, i fondi stanziati ammontano complessivamente a 9,95 miliardi di euro, di cui 5,5 sono destinati al “settore Stato”, che comprende i ministeri, le agenzie fiscali e gli enti non economici come Inps e Inail. Poi ci sono altri 4,45 miliardi riservati invece ai settori non statali, come la Sanità (che dipende dalle Regioni) e gli enti locali, che dovranno finanziare gli aumenti con risorse proprie.
La direttiva firmata da Zangrillo punta molto sulla valutazione dei dipendenti sia per quanto riguarda il pagamento del salario accessorio (cioè i premi), sia per le progressioni economiche (ovverosia gli scatti). L’intenzione è quella di valorizzare il più possibile il merito, specie quello individuale, da sempre il più bistrattato all’interno della Pubblica amministrazione