G7, accordo storico per tassare colossi multinazionali come Amazon e Google
G7, accordo storico per tassare colossi multinazionali come Amazon e Google
I paesi del G7 si sono impegnati a imporre un’imposta minima del 15 percento sugli utili di multinazionali come Amazon e Google, per porre fine alla “corsa al ribasso” nella tassazione delle società. Lo ha annunciato il cancelliere dello scacchiere della Gran Bretagna Rishi Sunak, che ha definito “storico” l’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze del gruppo dei sette paesi economicamente più avanzati al mondo.
L’intesa prevede anche un metodo per dividere tra i paesi i proventi dalle imposte sulle aziende più importanti. “Ci impegniamo a raggiungere una soluzione equa sull’assegnazione dei diritti di tassazione, con i paesi di mercato assegnati diritti di tassazione su almeno il 20% dei profitti che superano un margine del 10% per le imprese multinazionali più grandi e che generano più profitti”, afferma il comunicato dei ministri riuniti a Londra, secondo quanto riportato da Reuters. I ministri si sono anche impegnati a fornire “un adeguato coordinamento tra l’applicazione delle nuove norme fiscali internazionali e la rimozione di tutte le imposte sui servizi digitali, e altre misure simili pertinenti, su tutte le società”.
L’intesa rappresenta un passo in avanti verso un accordo globale sulla tassazione delle multinazionali, voluto dall’amministrazione statunitense.
Ieri il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz aveva detto che l’accordo è necessario per uscire dalla “corsa al ribasso” nella tassazione delle multinazionali, in particolare dopo la crisi dovuta alla pandemia. Anche il ministro francese Bruno le Maire ha invitato paesi come l’Irlanda, che nell’UE ha uno dei regimi fiscali più favorevoli alle multinazionali, ad aderire alla proposta. I due ministri, assieme al ministro delle Finanze italiano Daniele Franco e alla ministra spagnola Nadia Calviño, hanno firmato una lettera inviata ieri al quotidiano britannico The Guardian, descrivendo l’intesa come necessaria per raggiungere un accordo più ampio al vertice dei paesi del G20 che si terrà a luglio a Venezia.