Chiuso il G20 in Argentina: cosa hanno deciso i leader a Buenos Aires
Si è chiuso il G20 a Buenos Aires
Si è chiuso il G20 a Buenos Aires. G20: accordo su commercio e migranti, sul clima resta il no degli Stati Uniti.
Dopo una nottata di complessi negoziati, si è giunti ad una sintesi per superare le divergenze sui temi chiave del vertice. I leader del G20 hanno trovato un’intesa su commercio e migranti, ma sul clima i Grandi del mondo restano spaccati. I Paesi firmatari dell’accordo di Parigi confermano che quel documento è “irreversibile” e gli impegni previsti vanno attuati, ma gli Usa ribadiscono la loro contrarietà. I 20 Grandi vedono con favore “la forte crescita globale”, ma sottolineano che è “sempre meno equilibrata”.
Ciononostante, gli Stati Uniti hanno ribadito il loro impegno per la crescita economica basata su “l’uso di tutte le fonti e le tecnologie energetiche”, e anche alla tutela ambientale.
Venerdì 30 novembre e sabato primo dicembre 2018 si è tenuto a Buenos Aires, in Argentina, il G20 il Forum dei leader, dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali creato nel 1999.
Alla fine della due-giorni, la firma di una dichiarazione finale che impegni i partecipanti a rispettare gli obiettivi fissati nel corso degli incontri tenutesi a Buenos Aires. Nel corso della due-giorni sono anche previsti incontri bilaterali tra i leader presenti. L’incontro in programma tra Trump e Putin è stato cancellato, in seguito alla crisi tra Russia e Ucraina (qui i dettagli).
I principali temi del G20 sono economia e finanza, ma i leader riuniti in Argentina discuteranno anche di mercato del lavoro, sviluppo sostenibile, questione di genere, salute e lotta contro il terrorismo.
Insieme, i membri del G20 rappresentano l’85 per cento del Pil globale, due terzi della popolazione mondiale e il 75 per cento del commercio internazionale.
G20 Argentina | Gli aggiornamenti
Sono ventisei i capi di stato e di governo, di cui sole tre donne, che il 30 novembre si riuniscono a Buenos Aires. Si tratta del primo vertice del gruppo in Sud America e il primo in Argentina.
Il summit riunisce le 19 maggiori economie del mondo, che insieme rappresentano l’85 per cento del Pil mondiale, più il leader dell’Ue. Si tratta di un G20 allargato, perché il presidente del paese ospitante, Mauricio Macri, ha invitato anche Cile, Olanda, Jamaica, Singapore, Ruanda e Senegal, oltre alla Spagna che viene invitata a ogni summit, pur non facendo parte del gruppo.
Al termine del summit i leader mondiali devono firmare un documento finale, ma Washington ha fatto sapere che “si opporrà con forza ad un linguaggio che pregiudica le sue posizioni”.
Al centro dello scontro tra Stati Uniti e gli altri paesi ci sono il commercio internazionale e il cambiamento climatico.
G20 Argentina | La sicurezza
Le misure di sicurezza sono elevatissime, visto il precedente degli scontri della settimana scorsa che hanno provocato il rinvio della partita River Plate e Boca Juniors.
La città è nel caos: ci sono 24mila forze dell’ordine dispiegate e larga parte della capitale è inaccessibile. Le linee della metropolitana sono chiuse, e i mezzi di trasporto non funzioneranno per tutto il weekend.
Il centro congressi Costa Salguero, dove è ospitato l’evento, è completamente isolato e inaccessibile a chi non è dotato di pass.
Il presidente argentino Macri ha dichiarato la giornata del primo dicembre festa nazionale e ha chiesto ai cittadini di lasciare la città. Banche, mercati e uffici pubblici rimarranno chiusi.
Venerdì 30 i leader sono stati impegnati in una cena di gala al Teatro Colon, e sabato si riuniscono per il vertice. Alle 18.45 ora italiana si tiene la conferenza conclusiva del summit. Il premier Conte terrà la sua conferenza stampa alle 19.45.
Nella capitale argentina sono attesi migliaia di manifestanti di sinistra che protestano contro le misure di austerità adottate da Macri in un Paese in recessione e con l’inflazione al 45 per cento.
Desta preoccupazione anche la presenza del principe saudita Mohammed Bin Salman, accusato da Human Rights Watch di crimini contro l’umanità in Yemen e per l’uccisione del giornalista Khashoggi. Un giudice argentino sta indagando sul caso.
G20 Argentina | I membri
Fanno parte del G20 Germania, Arabia Saudita, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Stati Uniti, Francia, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Regno Unito, Russi, Sudafrica, Turchia e Ue.
Ogni anno il paese ospitante può invitare un altro Stato a prendere parte all’evento: per il 2018 l’invito è stato recapitato al Cile.
La Spagna invece non figura tra i membri ufficiali, ma è un invitato permanente del G20, insieme all’Unione Africana, la Nuova associazione per lo sviluppo dell’Africa e l’Associazione nazionale del Sudest asiatico.
G20 Argentina | Gli incontri a margine
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe dovuto avere un incontro con Vladimir Putin, ma il 29 novembre 2018 il presidente Usa ha annullato l’incontro con il suo omologo russo, in segno di protesta contro il sequestro da parte della Russia di imbarcazioni della marina ucraina.
In realtà, i due si sono incontrati brevemente a margine del G20, secondo quanto dichiarato portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Confermati gli incontri con Xi Jinping, Angela Merkel e Shinzo Abe, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca.
Le speranze di progressi sulle tariffe negli attesi colloqui del presidente Trump con il leader cinese Xi Jinping sono state attenuate.
La guerra commerciale tra i due giganti economici potrebbe addirittura degenerare.
Incerta la presenza del canadese Justin Trudeau, il francese Emmanuel Macron, il premier Conte, presidente messicano Pena Nieto e la premier britannica May.
G20 Argentina | Cos’è il G20
Il Gruppo dei 20, o G20, è un forum dei leader, dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali creato nel 1999.
I suoi membri sono i 19 paesi più industrializzati, tra cui figurano quelli del G8 con l’eccezione di Spagna e Paesi Bassi. È presente, inoltre, l’Unione europea.
Insieme, i membri del G20 rappresentano l’85 per cento del Pil globale, due terzi della popolazione mondiale e il 75 per cento del commercio internazionale.