Fininvest, nel 2018 utili a 208 milioni e 92 milioni di dividendi (il 60 per cento a Berlusconi)
Fininvest | Ricavi | Utili | Dividendi | Berlusconi | 2018
FININVEST UTILI BERLUSCONI – Buone notizie per la famiglia Berlusconi. Almeno sul fronte finanziario. Nel 2018 il gruppo Fininvest, la cassaforte che controlla Mediaset e Mondadori, ha mantenuto alti fatturati e utili. La società ha infatti registrato ricavi per 4 miliardi 429 milioni di euro, in flessione del 4 per cento sul 2017, con un utile netto consolidato di 204 milioni rispetto all’utile di 687 dell’anno precedente (che però era influenzato dalla plusvalenza sul Milan).
Fininvest 2018 | Gli utili in crescita, se si escludono gli eventi di natura non ricorrente
Nel dettaglio, escludendo gli avvenimenti di natura non ricorrente, il risultato netto è di 117 milioni di euro, in sensibile miglioramento rispetto agli 80 milioni del 2017. L’indebitamento intanto sono scesi a 878 milioni, in netto calo rispetto ai 1.309 milioni dei dodici mesi precedenti, per un avanzo finanziario pari a 430 milioni.
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Fininvest 2018 | Il 60 per cento dei dividendi a Silvio Berlusconi: 55 milioni
Per quanto riguarda il dividendo, l’assemblea di Fininvest ha poi deciso di distribuire ai propri azionisti per il 2018 circa 92 milioni di euro, deliberando di assegnare sotto forma di dividendo l’intero utile della capogruppo, pari a 57,8 milioni, e di attingere altri 34 milioni circa dalle riserve. A comunicarlo sono state fonti vicine alla società controllata dalla famiglia Berlusconi. Silvio Berlusconi incasserà attraverso le sue holding circa il 60 per cento dei dividendi, mentre a tutti i figli andrà circa il 7 per cento ciascuno dell’ammontare totale della cedola. Al Cavaliere vanno dunque 55 milioni.
“In un contesto macroeconomico che ha evidenziato ancora molte instabilità, condizionando l’andamento del mercato dei media e di quello pubblicitario, le società del gruppo – ha affermato Fininvest – hanno mosso ulteriori passi lungo la linea strategica tracciata da tempo: concentrazione sui core business, rafforzamento delle leadership, attento lavoro sulle efficienze e valorizzazione degli asset ritenuti non più strategici”.