Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Diplomati e laureati, in Italia la differenza di stipendio al primo impiego è del 32 per cento

Immagine di copertina

Quanto guadagna un diplomato in Italia al primo impiego? E quanto un laureato? La differenza che emerge dal rapporto Starting salaries di Willis Towers Watson, che ha analizzato le retribuzioni in 33 Paesi del mondo, è significativa.

In Italia un diplomato, al primo impiego, guadagna in media massimo 24.569 euro lordi. Un laureato, invece, arriva a 32.637 euro: in media il 32,8 per cento in più.

I numeri diventano però impietosi guardando a quando succede all’estero: in Germania, Paese che guida questa particolare classifica, un neolaureato arriva anche a 54.351 euro lordi, il 66,5 per cento in più di un “collega” italiano.

Al secondo posto troviamo la Francia, con 43.325 euro. Più o meno simili le retribuzioni per un laureato Italiano e uno britannico (32.637 euro) mentre inferiore è lo stipendio di uno spagnolo: 30.598 euro lordi.

Significative sono però soprattutto le differenze alla voce “avanzamento di carriera”. I diplomati, infatti, difficilmente riescono a scavalcare le posizioni da impiegati. Risultato: nella loro carriera potranno contare quasi esclusivamente sui salari “fissi” contenuti all’interno dei contratti collettivi.

Diverso il discorso, invece, per un laureato che ha più facilità di raggiungere posizioni da dirigente o da quadro. Perché a fare la differenza, spiega il rapporto Starting salaries della multinazionale della consulenza Willis Towers Watson, sono le “componenti variabili” dei salari nel corso del tempo.

Lapidario il commento del responsabile delle indagini della multinazionale, Rodolfo Monni, che pone l’accento sul fatto che la “somma media percepita da un italiano, laureato o diplomato che sia, deve fare i conti soprattutto con il reale potere d’acquisto del proprio salario, che fa scivolare un neolaureato a 19.083 euro mensili a fronte dei 38.789 di un tedesco e 31.793 di un francese”.

Non solo. “Il gap italiano per i nostri giovani è ancora più forte dopo il primo impiego. A due anni dall’assunzione un laureato italiano conta su un aumento medio del 10 per cento; un tedesco o un francese del 20 per cento. Uno spagnolo o un britannico addirittura del 25 per cento”.

Ti potrebbe interessare
Lavoro / King Kong Work: il tuo alleato per l’abbigliamento da lavoro personalizzato
Economia / Network marketing: cos’è e come si è evoluto, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri
Economia / Il curioso caso della Balocco: il pandoro affonda Ferragni, l’azienda raddoppia gli utili
Ti potrebbe interessare
Lavoro / King Kong Work: il tuo alleato per l’abbigliamento da lavoro personalizzato
Economia / Network marketing: cos’è e come si è evoluto, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri
Economia / Il curioso caso della Balocco: il pandoro affonda Ferragni, l’azienda raddoppia gli utili
Economia / “Il problema dell’Italia sono le disuguaglianze”: intervista a Giuseppe Guzzetti, il banchiere del bene comune
Economia / Banca Ifis e SACE siglano un doppio accordo per sostenere l’export italiano e la transizione sostenibile
Economia / Banca Ifis lancia la nuova campagna pubblicitaria “Siamo il credito per la tua azienda”
Economia / Mario Bellomare: Il genio dietro il successo nel trading
Economia / Tesla, gli azionisti approvano un compenso da 45 miliardi di dollari per Elon Musk
Economia / Stellantis, stop alla gigafactory di Termoli: il progetto è sospeso almeno fino a fine anno
Economia / Ferretti, primo varo nel nuovo cantiere di Ravenna