Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:43
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Diario da Davos 2020: il World Economic Forum tra élite e popolo

Immagine di copertina

Davos 2020, diario dal World Economic Forum: giorno 2

Di Elisa Serafini, inviata di TPI a Davos – Il secondo giorno del World Economic Forum inizia con una forte protesta degli oppositori ambientalisti del meeting di Davos 2020. Sono centinaia, percorrono cantando i tornanti che separano i paesini di Klosters e Davos.

Alcuni di loro indossano maschere e cappelli da clown, l’obiettivo è smascherare la presunta ipocrisia del Forum: “Il World Economic Forum rappresenta un’élite: sono i milionari del mondo a distruggere l’ambiente” urla un giovane attivista svizzero.

Che il meeting di Davos sia riservato ad un’élite è in parte vero. L’accesso alla conferenza principale è garantito solo ad alcune persone: gli hotel sono presidiati e riservati dal World Economic Forum e una camera di hotel nelle vicinanze può arrivare anche a 2000 euro a notte.

Tuttavia il World Economic Forum è un’organizzazione privata, anche se no profit, tanto quanto lo sono il WWF, Amnesty International o Emergency. La differenza tra il WEF e le altre organizzazioni è che la sua reputazione e l’autorevolezza può essere considerata al livello di molte istituzioni internazionali.

Gli eventi collaterali sono aperti a tutti, ma la vera barriera è l’accesso alla città e la permanenza nella valle. In hotel, nei giorni del Forum, si può arrivare a 5.000 euro a notte.

Tuttavia la “domanda” di partecipazione è molto alta: migliaia di persone vogliono sentirsi parte di un network fatto di leader mondiali, giovani promesse del business e dell’imprenditoria, giornalisti, artisti.

Per soddisfare domanda e offerta il mercato ha portato a soluzioni creative: sono nati gruppi Telegram dedicati esclusivamente all’affitto di letti e subaffitto di camere.

Altri gruppi Telegram sono dedicati ai passaggi in auto: si cerca di risparmiare, dividere i costi. Per visitare il World Economic Forum ho prima optato per una soluzione in “coach surfing”, quindi di ospitalità gratuita.

Avevo trovato Alexander, un lavoratore della valle che offre il suo letto di notte, quando lui lavora. Un cambio turno ha fatto saltare questa opzione, così ho trovato un letto in una stanza condivisa di un appartamento di Davos, affittato da cinesi-americani.

Nella casa ci sono 4 camere, 2 bagni e 16 persone e una notte in una camera condivisa con altre 4 persone costa circa 500 euro. L’opzione della camera condivisa è in realtà molto incoraggiata nei gruppi Telegram: la possibilità di fare networking con milionari, investitori e persone “like-minded” è un’opportunità unica.

La conferenza di Davos, però, è anche molto altro rispetto al business. Migliaia di partecipanti provengono da Ong, fondazioni e associazioni impegnate a promuovere progetti sociali e sostenibili in tutte le aree del mondo.

Chi partecipa al Forum vede l’opportunità di far conoscere progetti sociali ad aziende in grado di finanziarli. C’è chi aiuta le donne siriane a riprendersi dalla sindrome post-traumatica, chi promuove abitazioni a costo ridotto per i poveri, chi sta lavorando a progetti di riqualificazione ambientale.

Cala la sera, metà del mondo di Davos va a dormire, l’altra metà comincia una nuova giornata. “C’è una Davos dalle 7 alle 19, e poi c’è una Davos dalle 19 alle 7” mi dice un giovane business man tedesco: per lui 4 giorni di networking a Davos valgono come due anni di università.

Tra contraddizioni, progetti, e manifesti per il futuro si inaugura il terzo giorno di Davos. Tra élite e popolo.

Leggi anche:
Diario da Davos 2020, giorno 1: cos’è il World Economic Forum
“Può un computer essere razzista?” Intervista a Luca Oneto, massimo giovane esperto di intelligenza artificiale in Italia
Il Jobs Act ha fatto bene a tutti. Ora si introduca anche nel pubblico impiego (di E. Serafini)
Tre motivi per cui la patrimoniale proposta dall’Spd in Germania non è una buona idea
Ti potrebbe interessare
Economia / La grande guerra globale del rame tra la Cina e gli Stati Uniti
Economia / “Forte calo delle vendite”, chiude il negozio di Chiara Ferragni a Milano
Economia / Telepass, il servizio Fast Track arriva anche negli aeroporti di Torino, Napoli, Linate e Malpensa T1
Ti potrebbe interessare
Economia / La grande guerra globale del rame tra la Cina e gli Stati Uniti
Economia / “Forte calo delle vendite”, chiude il negozio di Chiara Ferragni a Milano
Economia / Telepass, il servizio Fast Track arriva anche negli aeroporti di Torino, Napoli, Linate e Malpensa T1
Economia / La pizza di Briatore arriva a Napoli: “Vi spiego perché è giusto far pagare 17 euro una Margherita”
Economia / Trattative avanzate tra Governo e Dongfeng per produrre auto cinesi in Italia
Economia / Telepass sbarca negli Aeroporti di Roma: corsia preferenziale per i controlli di sicurezza
Economia / Stefano Antonio Donnarumma, ad di Fs, nuovo Presidente della Regione Europa UIC
Economia / Claudia Conte racconta le ‘Storie di Sostenibilità’ di Enel: una voce per lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale
Economia / Ottanta Paesi raggiungono un accordo “storico” sull’e-commerce al WTO ma gli Usa non ci stanno
Economia / Stellantis vende Comau a un fondo Usa: un nuovo caso Marelli all’orizzonte?