Crisi Covid: le previsioni della Commissione Ue, nel 2020 Pil Italia a -8,8%. Solo l’Irlanda cresce
Crisi Covid: le previsioni della Commissione Ue
La Commissione europea ha pubblicato oggi, giovedì 11 febbraio 2021, le previsioni economiche invernali per i Paesi membri: chi più chi meno, tutti gravati dalle difficoltà della crisi provocata dall’emergenza Covid-19.
Per l’Italia Bruxelles stima un Pil 2020 in calo dell’8,8%: solo quattro Paesi hanno numeri peggiori (Spagna, Grecia, Malta e Croazia). La Germania perde il 5%, la Francia l’8,3%. Solo uno Stato è in crescita economica malgrado la crisi da Covid: l’Irlanda.
Crisi Covid: l’Italia
Secondo la Commissione europea nel 2020, come detto, il Pil dell’Italia ha perso quasi 9 punti percentuali: un dato estremamente negativo, ma tuttavia in miglioramento rispetto al -9,9% che era stato previsto lo scorso autunno.
L’Ue sottolinea come la manifattura – pur in gravi difficoltà – abbia complessivamente tenuto, mentre i problemi maggiori riguardano il settore dei servizi, in primis ristorazione e turismo.
La lentezza della ripresa economica italiana “è legata alla durata delle misure restrittive”, spiega il commissario europeo agli Affari economici, l’italiano Paolo Gentiloni. Che però avverte: “Ci aspettano due anni in Italia in cui si può avere una crescita molto più forte a cui siamo abituati: una grande occasione per trasformare in senso ambientale, più competitivo, più inclusivo, la nostra economia”.
Per il 2021 la Commissione europea prevede che il Pil italiano crescerà del 3,4%, mentre nel 2022 la crescita sarà del 3,5%
Il caso Irlanda
L’Irlanda è l’unico Paese europeo la cui economia cresce nonostante la crisi da Covid: per il 2020 si stima un Pil a +3%. Secondo Bruxelles decisive sono le “esportazioni di società multinazionali specializzate in apparecchiature mediche, prodotti farmaceutici e servizi informatici”.
Crisi Covid: le previsioni del Pil 2020 in Ue
Belgio -6,2%
Germania -5%
Estonia -2,9%
Irlanda +3%
Grecia -10%
Spagna -11%
Francia -8,3%
Italia -8,8%
Cipro -5,8%
Lettonia -3,5%
Lituania -0,9%
Lussemburgo -3,1%
Malta -9%
Paesi Bassi -4,1%
Austria -7,4%
Portogallo -7,6%
Slovenia -6,2%
Slovacchia -5,9&
Finlandia -3,1%
Bulgaria -4,9%
Repubblica Ceca -5,7%
Danimarca -3,5%
Croazia -8,9%
Ungheria -5,3%
Polonia -2,8%
Romania -5%
Svezia -2,9%
Media Area Euro -6,8%
Media Ue -6,3%
Leggi anche: Draghi dice no a Salvini sulla flat tax: il piano per la riforma delle tasse