Gli effetti del Coronavirus sugli investimenti nel mondo dell’Hospitality Real Estate
Dopo il record di 3,3 miliardi del 2019 per gli investimenti alberghieri in Italia, il 2020 sarà un anno di consolidamento con un volume di transazioni atteso intorno ai 2-2,5 miliardi di euro. Abbiamo chiesto a Michele Maria Coscioni consulente esperto nel mercato alberghiero quali saranno gli effetti del Coronavirus sul mercato delle transazioni
La situazione economica in Italia sta attraversando un periodo buio e il Coronavirus sta avendo effetti devastanti in particolare sul mercato turistico. Gli hotel sono in sofferenza, molti stanno chiudendo in attesa che la situazione si stabilizzi. Se si pensa che i mercati USA, Cina e India rappresentano circa il 40 per cento degli arrivi in Italia, con le tratte aere bloccate da e verso tali paesi molti hotels hanno preferito chiudere a causa degli alti costi fissi. Il governo inoltre con le misure preventive ha fermato il comparto business e fieristico italiano. Molte delle importanti fiere (ad esempio il Salone del Mobile di Milano) sono state rinviate a giugno e le aziende sono state costrette a evitare le trasferte ai propri dipendenti.
Questa situazione, però, non sta andando ad intaccare il mercato degli investimenti alberghieri, infatti la maggior parti delle transazioni di mercato hanno un orizzonte temporale, per l’opening delle strutture, di circa 1-2 anni dovuto ai lavori di ristrutturazione ed alle riconversioni. I grandi fondi internazionali stanno guardando ancora più attivamente al mercato italiano, poiché sono consapevoli che questa crisi, pur essendo temporale, sarà molto difficile da superare per molte strutture aperte da pochi anni: sarà dunque ossibile accaparrarsi alcune di queste a prezzi molto interessanti.
Il mercato italiano si è dimostrato molto solido, i flussi turistici di arrivi seguono un trend positivo e le strutture alberghiere hanno saputo adattare i propri servizi alla clientela internazionale. L’incidenza delle catene alberghiere in Italia è inferiore al 20 per cento (per numero di camere), percentuale che cresce al 50 per cento per il segmento luxury, ciò significa che la maggior parte degli hotels sono in mano alle famiglie italiane, quindi vi sono ancora ampi margini di investimenti. In conclusione quindi il mercato alberghiero pure se sta vivendo una situazione critica, si riprenderà nell’arco di qualche mese e questo non influenzerà il mercato delle transazioni che invece sarà molto interessato ed alla ricerca degli “affari”.