Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:40
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Congresso di Verona: i relatori citano Pasolini e Bauman, ma di famiglia e capitalismo non hanno capito nulla

Immagine di copertina
Credit: ANSA/FILIPPO VENEZIA

È sbagliato pensare che la famiglia sia sempre un argine al dilagare del capitalismo e dei modelli neo-liberisti

Era difficile da immaginare, ma anche gli intellettuali di sinistra vengono usati dai principali esponenti della manifestazione per la famiglia, in corso a Verona, per perorare la loro causa.

In questo video, a partire dal minuto 6.15, l’avvocato Gianfranco Amato – presidente dell’associazione “Giuristi per la Vita” e tra i relatori al Congresso veronese – (note le sue posizioni per l’abolizione del divorzio, dell’aborto e delle unioni civili) mentre risponde a un giornalista di Piazza Pulita fa leva addirittura su Pier Paolo Pasolini, invitando l’interlocutore a leggere “Scritti Corsari” e riprendendo la riflessione secondo cui l’istituzione familiare sia messa sotto attacco dal capitalismo sfrenato.

A questo punto è importante discernere. Non possiamo negare che Pasolini avesse considerato le implicazioni della modernità sulle classiche istituzioni sociali, sostenendo che in una società a capitalismo avanzato la cellula familiare diventi non più centrale e necessaria, ma affermò che la famiglia stessa era un ottimo canale per il consumismo.

Perché a ogni membro di questa era riservato qualche prodotto, oltre a esistere merci pensate proprio per la famiglia (il frigorifero, la lavatrice ad esempio). Va ricordato inoltre che Pasolini criticò sempre la famiglia piccolo-borghese superficiale e dedita solo alle spese per le distrazioni mondane.

Troppo facile insomma interpretare l’intellettuale friulano a seconda delle proprie esigenze retoriche. Inoltre, D’Amato non scomoda soltanto Pasolini nel suo intervento, ma si serve pure del concetto di “società liquida” di Zygmunt Bauman, celebre sociologo riconducibile certamente a una cultura progressista.

E in generale l’avvocato sembra essere allineato con le teorie di Diego Fusaro, il giovane filosofo marxista che denuncia la volontà di distruggere la famiglia per rendere gli individui più fragili, manipolabili e capaci solo di consumare. Questi riferimenti sono riscontrabili anche in altre interviste di Amato e non solo nel video preso in esame.

Tuttavia, l’idea della famiglia come residuo di moralità e argine al consumismo andrebbe soppesata, così come il mantra fusariano lascia il tempo che trova. L’antidoto a questa società alienante e dura non sta necessariamente nel modo di stabilire i rapporti sociali, ma si trova semplicemente nel minarne i fondamenti economici.

Non stiamo male perché non abbiamo più valori, non andiamo in chiesa e non ci sposiamo più. Stiamo male perché il sistema distribuisce i profitti in un certo modo e subordina la politica alla finanza.

Tra l’altro è soprattutto per questo che molte persone non costruiscono più una famiglia. Si può essere difensori della famiglia e della tradizione, ma bisogna smetterla di mischiare questi temi sovrastrutturali con la questione del modello di sviluppo.

Ricordiamoci infatti, che negli anni Settanta si provò ad alleviare le asprezze della modernità proprio con esperimenti che con la normale famiglia avevano poco a che vedere, ossia le comuni.

Gruppi di individui, o anche famiglie diverse, si mettevano assieme sotto uno stesso tetto, condividendo i profitti generati dal lavoro manuale su terreni che gestivano o anche dalle proprie professioni.

Esisteva tra loro un implicito principio di solidarietà, sostegno e, in certi casi – ma più negli esempi americani – la pratica della poligamia. Tale meccanismo cooperativo, a quei tempi patrimonio comune del pensiero di sinistra, voleva abbattere i capisaldi dell’economia di mercato, basata sul surplus.

Del resto, guadagnare più di quanto si è speso è fondamentale proprio per la famiglia borghese, che quindi non può sottrarsi alle logiche della competizione. Competizione in cui sicuramente i capi famiglia, spesso lavoratori subordinati nella vita, erano immersi.

Altre cosa, invece, sono le forme di sussistenza, o comunque di ripartizione equa, proprie dei modelli comunitari. Per questo è sicuramente azzardato vedere alcuni pensatori progressisti come alleati dei conservatori, e allo stesso tempo può essere poco corretto ritenere la famiglia un nucleo naturalmente in contrasto con i valori del neo-liberismo.

Il dibattito in merito dovrebbe forse essere scevro da nessi politico-economici, che molti oggi tentano di stabilire. E il giudizio sulla “forma famiglia” merita di essere del tutto soggettivo, non politico, rispondendo solamente alle sensibilità individuali e allo spirito del tempo.

>> Cari retrogradi del Congresso di Verona, dire che il cancro colpisce chi non fa figli è un’ignobile falsità

>> L’oncologo a TPI: “Cancro al seno nelle donne che non fanno figli? Non esiste alcun rapporto causa-effetto”

>> La figlia del leader del Congresso delle Famiglie a TPI: “Mio padre maschilista, evento da Medioevo”

 

Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Economia / Superbonus 110: il progetto di cartolarizzazione per salvare l’edilizia italiana
Economia / Energia nuova: cosa emerge dal Piano Strategico 2025-2027 di Enel
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Tronchetti Provera: “La crisi dell’automotive deriva dalle scelte ideologiche e irrealistiche dell’Ue”
Economia / Culti Milano Group cede il 25,11% di Bakel, il brand di skincare che si pone come prossimo step la quotazione in borsa
Lavoro / Conto Aziendale di Fondartigianato: le novità del 2024 migliorano lo strumento a disposizione delle imprese e dei lavoratori
Economia / Perché la spesa militare si esprime in percentuale al Pil?