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Home » Economia

Il dramma in Calabria e Sicilia: nemmeno i laureati trovano lavoro, registrati i peggiori dati in Ue

Immagine di copertina
Una prova d'esame

I numeri, allarmanti, arrivano dalle tabelle Eurostat sul tasso di occupazione dei giovani a tre anni dal conseguimento dell'ultimo titolo di studio

In Calabria e Sicilia e nemmeno i laureati trovano lavoro: i dati Ue

Le difficoltà occupazionali delle regioni del Sud Italia sono note. Ma gli ultimi dati Ue pubblicati e relativi al 2018 confermano una situazione davvero allarmante. La Calabria, dicono i dati resi noti oggi, risulta essere l’area dell’Unione Europea con la minor percentuale di laureati occupati a tre anni dalla fine del percorso di studi e la Sicilia registra le cifre peggiori se si considera il numero di occupati in un periodo compreso tra uno e tre anni dalla laurea.

Le cifre sono quelle delle tabelle Eurostat sul tasso di occupazione dei giovani entro tre anni dal conseguimento dell’ultimo titolo di studio.

In Calabria 29,1 per cento di occupati a tre anni dalla laurea

In Calabria, nel dettaglio, solo il 29,1 per cento dei laureati trova lavoro entro tre anni dalla fine degli studi. Si tratta del peggiore tra le regioni Ue. Fanno poco meglio la Sicilia con il 30,1 per cento e la regione greca della Sterea Ellada con 33,7 per cento. In Bassa Baviera invece la percentuale è del 97 per cento. In media in Italia sono occupati a tre anni dalla laurea il 59,8 per cento dei laureati, un dato di oltre dieci punti migliore del 2014 mentre la media Ue si attesta all’83,5 per cento.

Se si guarda invece agli occupati tra uno e tre anni dalla laurea, dicevamo, è la Sicilia la regione con la percentuale più bassa in Europa. Il tasso di persone che trovano lavoro in questo lasso di tempo dalla fine degli studi è del 32,3 per cento. La Calabria registra il 33 per cento di occupati mentre la Sterea Ellada il 34,4 per cento. In Bassa Baviera la percentuale è del 98,3 per cento. In media in Italia sono occupati tra uno e tre anni dalla laurea il 62,8 per cento dei laureati, un dato di 10 punti migliore del 2014.

È ampio il divario tra Nord e Sud. In Italia, guardando alle percentuali degli occupati a tre anni dalla laurea, se si considera cioè anche il primo anno dopo il termine degli studi, in Veneto si raggiunge il 75 per cento mentre, come detto, la Calabria si ferma al 29,1 per cento e la Sicilia al 30,1 per cento, in calo rispetto al 2017.

Il Paese nel quale è più facile trovare lavoro è la Germania con il 93,7 per cento di occupati a tre anni dal titolo in media e il 97,7 per cento nella regione di Luneburgo, nella Bassa Sassonia.

In Sicilia 22,2 per cento di occupati a tre anni dal diploma

Nelle regioni del Sud Italia la situazione è ancora più complicata per i giovani in possesso di un diploma di scuola superiore. Entro tre anni dalla fine degli studi risulta occupato in Italia il 48,9 per cento dei ragazzi contro il 76,5 per cento della media europea. Ma se in Germania in media entro tre anni ha trovato lavoro il 90,3 per cento dei ragazzi diplomati, in Sicilia risulta occupata appena una persona su cinque, il 22,2 per cento, con un calo dal 25,8 per cento del 2017, mentre in Calabria sono il 28,6 per cento.

Per le ragazze poi al Sud è una vera e propria debacle con appena il 16,8 per cento delle giovani siciliane che lavorano entro tre anni dal diploma di scuola superiore a fronte dell’85,3 per cento della provincia di Bolzano e il 43,6 per cento in media in Italia. In Germania la media è dell’88,3 per cento con picchi regionali superiori al 90 per cento.

Solo il 21,6 per cento delle donne calabresi laureate trova un’occupazione entro tre anni dal conseguimento dal titolo, una percentuale lontanissima dalla media Ue dell’82,1 per cento e da quella italiana del 58,1 per cento. E va segnalato che mentre in Italia sono stati guadagnati oltre 11 punti dal 2014 la Calabria ha fatto passi indietro perdendo quasi 5 punti rispetto al 2017 e oltre tre sul 2014.

Anche in Sicilia le donne appena laureate trovano difficoltà con un dato del 29,1 per cento, in calo sul 2017. Tassi vicini alla media Ue vengono registrati in provincia di Bolzano, l’82,6 per cento, e in Veneto, con il 76,2 per cento.

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