A Bruxelles l’Eurocasta non conosce crisi
Mantenere le istituzioni Ue nel 2022 ci costerà 10,8 miliardi: 402 milioni in più dell’anno precedente. Sul nuovo numero del settimanale di TPI, The Post Internazionale, in edicola da venerdì 7 gennaio, l'approfondimento sulle "spese pazze" in Europa
Un conto complessivo da capogiro, dunque, in netta e spaventosa crescita rispetto al bilancio di previsione 2021: l’incremento è di ben 402 milioni di euro. Tanto per avere un’idea: soltanto la differenza di spesa tra l’anno in corso e il prossimo è pari a poco meno di quanto ci costa mediamente il Senato in Italia ogni anno. Per carità, parliamo di istituzioni centrali per la vita comunitaria ma che anche in tempo di Covid-19 non hanno ritenuto opportuno stringere la cinghia. Prendiamo il Parlamento europeo.
Parlamento a peso d’oro
Balza agli occhi la spesa per il personale (l’organico conta 6.773 unità): tra funzionari, consulenti, collaboratori e ovviamente i 705 deputati se ne andranno 1,1 miliardi di euro. Ma entriamo nel dettaglio. Per le sole indennità dei nostri europarlamentari nel 2022 verranno spesi 79,4 milioni (l’anno scorso erano 76,7), cui si aggiungono i costi per i viaggi, già menzionati, e altre indennità «di spese generali». Per l’esattezza sono 39,6 milioni per «coprire le spese connesse alle attività parlamentari dei deputati», che si aggiungono a loro volta ai 215 milioni di euro che Bruxelles mette a disposizione per gli assistenti parlamentari.
Affinché agli eletti non manchi proprio nulla, nel bilancio sono conteggiati ulteriori 5,7 milioni per il rimborso di spese di viaggio se «effettuate nello Stato membro di elezione». Bruxelles, però, non abbandona neanche dopo la fine del mandato. E così ecco le «indennità transitorie» (nel 2022 verranno accantonati 1,1 milioni), destinate – si legge nel corposo bilancio – a coprire le esigenze di «fine mandato di un deputato». Casomai non dovesse trovare lavoro. Nessuno dimentichi, poi, il presidente David Sassoli: in bilancio sono iscritti anche 191mila euro destinati a coprire le indennità forfettarie di soggiorno e di rappresentanza del presidente. Una cifra che si somma all’indennità standard di cui godono tutti gli eletti, pari a circa 9mila euro mensili.