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Home » Economia

Dipendenti Bnl ceduti ad Accenture, il giudice dà ragione ai lavoratori: la banca dovrà riassumerli

Immagine di copertina
Credit: Bnl

La sentenza del Tribunale di Roma riguarda 80 addetti. Nelle prossime settimane si attendono le pronunce per altri 276 lavoratori che hanno fatto ricorso

Nel maggio del 2022 TPI aveva raccontato la vicenda degli oltre 500 dipendenti di Bnl – età media tra i 50 e i 60 anni – che erano stati ceduti dalla banca alla società di consulenza Accenture senza il loro consenso e senza che fosse stato raggiunto un accordo sindacale. Circa 200 di loro, per giunta, erano lavoratori “fragili” (disabili, malati oncologici o caregiver) che si erano sentiti scaricati come un peso di cui disfarsi dall’istituto nel quale lavoravano da anni, che peraltro si fregia di essere “la banca di Telethon”.

Molti di quegli addetti, per la precisione 356, hanno deciso di fare ricorso contro l’operazione di cessione. Ebbene, ieri, lunedì 22 gennaio 2024, è arrivata la prima sentenza, che riguarda 80 lavoratori: il Tribunale di Roma ha ordinato a Bnl di riassumerli e dichiarato che la cessione del ramo d’azienda va considerata inefficace nei loro confronti.

Bnl e Accenture sono state anche condannate al pagamento delle spese processuali per 8mila euro più Iva.

La pronuncia rappresenta una prima vittoria per i dipendenti ceduti, che si occupano di alcune attività di back office. Nelle prossime settimane sono attese le altre sentenze, che riguardano i 276 addetti restanti.

Già nel luglio scorso il Tribunale di Roma aveva ordinato a Bnl (gruppo Bnp Paribas) di reintegrare 250 lavoratori del ramo informatico che erano stati ceduti alla società di consulenza Capgemini.

In quel caso, così come in questo, il giudice ha ravvisato la mancanza del requisito di legge dell’autonomia funzionale dei rami d’azienda ceduti.

Nella sentenza pronunciata ieri si legge: “Nel caso di specie l’attività dei rami ceduti appare totalmente priva di autonomia funzionale, atteso che questi ultimi operano seguendo pedissequamente le linee guida organizzative determinate a livello centrale dalla banca cedente, impiegando i sistemi applicativi informatici concessi in uso dalla stessa”.

In seguito all’operazione con Accenture i lavoratori fragili ceduti si sono organizzati in un comitato, “Lavoratori Fragili Odv”, denunciando di essere stati vittima di discriminazione da parte di Bnl.

“Oltre alla illegittima cessione per motivi strettamente organizzativo-funzionali, va segnalato che questa sentenza decreta di fatto una vittoria contro il tentativo di penalizzare lavoratori estremamente fragili e vulnerabili (ciechi, sordi, malati oncologici ecc.), che ora possono gioire della giustizia ristabilita”, si legge in una nota diffusa dal comitato, coordinato dall’ex dipendente Giovanna Maria Ragusa. “È auspicabile che l’iter legale si concluda al più presto per evitare ulteriori stress alle persone più vulnerabili”.

Nel contratto fra Bnl e Accenture era previsto che quest’ultima può esternalizzare a sua volta le attività cedute fino a un massimo del 58% entro il 2036. L’estate scorsa la società di consulenza ha delocalizzato in Romania una serie di attività di Bnl su cui sono impiegati 95 lavoratori.

“Quelle cessioni sono illegittime, i presunti rami d’azienda non rispettano i requisiti fissati dalla normativa vigente: ne eravamo convinti quando abbiamo osteggiato in tutti i modi quelle operazioni, rinunciando a sottoscrivere accordi capestro e che sarebbero stati anche immorali, ne siamo oggi ancora più convinti e i giudici stanno confermando le nostre ragioni”, commenta Tommaso Vigliotti, segretario nazionale del sindacato Unisin.

In una nota, Bnl fa sapere che “provvederà, con effetto immediato, a ripristinare il rapporto di lavoro con i colleghi interessati e ad avviare un percorso con i sindacati per trovare soluzioni che permettano il mantenimento della continuità operativa presso Accenture, tenendo fede al pieno rispetto dei ruoli e delle professionalità”.

La banca, peraltro, da parte sua “rimane convinta delle scelte effettuate e del valore industriale e strategico della partnership con Accenture e si riserva ogni azione a sostegno della propria posizione”.

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