Autostrade per l’Italia: ecco la settimana corta. Sperimentazione al via a giugno 2025
Anche Autostrade per l’Italia ha annunciato l’introduzione della settimana corta. Il Gruppo Aspi ha trovato l’intesa sindacale sul tema e, sul modello di quanto accade in altre aziende (in particolare all’estero), ha deciso di dare il via alla sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a 36 ore settimanali a parità di retribuzione.
Tutto partirà ad inizio giugno dell’anno prossimo e non riguarderà solo quadri e amministrativi, ma anche il comparto più operativo. L’iniziativa della settimana corta, siglata con le rappresentanze sindacali, rientra nel quadro del nuovo accordo sul contratto integrativo, che ha l’obiettivo, secondo l’azienda, di “definire politiche di gestione sempre più orientate alla persona quale motore fondamentale del piano di sviluppo industriale del gruppo Aspi”.
L’esatte modalità della riduzione delle ore di lavoro per i dipendenti Aspi verranno definite con il nuovo anno, ma già il gruppo parla di “pietra miliare”, perché l’intesa con i sindacati ha da un lato l’obiettivo di “favorire un migliore equilibrio tra vita e lavoro”, dall’altro quello di “promuovere il benessere dei dipendenti come leva degli obiettivi di crescita del gruppo”. Benessere che passa anche dal sostegno alla genitorialità e altri strumenti che, insieme alla settimana corta appunto, determineranno un nuovo modo di lavorare all’interno dell’azienda, “in linea con i cambiamenti della società”.
Strade che è stata intrapresa nel nostro Paese anche da altre grandi aziende come Intesa San Paolo che, oltre a 120 giorni annuali di lavoro agile e orari flessibili di entrata e uscita per i suoi dipendenti, ha già coinvolto le filiali nella settimana da quattro giorni; Lamborghi che ha, invece, l’alternarsi di settimane da cinque giorni a quattro giorni lavorativi; EssilorLuxottica dove la settimana corta è una realtà dallo scorso aprile per circa 1000 operai distribuiti tra il quartiere generale di Agordo e le altre sedi. Una sperimentazione che consente di aderire a due modelli che permettono di lavorare meno contribuendo con 5 o 7 giorni di permesso: gli altri 15 o 13 sono interamente a carico dell’azienda.
E la politica? Sul tema della settimana corta si è espresso nuovamente il Presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, secondo cui ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio è “una misura giusta, che in altri paesi ha già prodotto ottimi risultati: le lavoratrici e i lavoratori hanno più tempo da dedicare agli affetti personali e alla vita sociale. In questo modo si migliora anche la produttività e si registrano importanti benefici per l’ambiente anche grazie al risparmio energetico”. Conte promette quindi di tornare alla carica sul tema nel 2025, “affinché questa soluzione possa essere sperimentata anche nel nostro Paese”.