Mai così alta la spesa per le armi nel mondo: 2.443 miliardi di dollari solo nel 2023 (306 a testa)
Solo Leonardo e Fincantieri valgono il 4 per cento del giro d’affari globale
La spesa per le armi non è mai stata così alta nel mondo: solo nel 2023 i governi hanno investito 2.443 miliardi di dollari (306 per ogni essere umano) nel settore Difesa, un dato in crescita, secondo un nuovo rapporto elaborato dall’Area Studi Mediobanca, del 6,8% rispetto all’anno precedente.
Ma anche il giro d’affari dell’industria mondiale è aumentato: crescendo del 9,8% in un anno, sfiorando nel 2023 i 615 miliardi di euro. Ma il futuro sembra ancora più roseo: quest’anno, secondo i calcoli dell’Area Studi Mediobanca, i ricavi globali del settore dovrebbero crescere del 9%, a un ritmo quasi triplo rispetto al Pil mondiale (+3,2%), e nel 2025 addirittura dovrebbero salire del 12%.
Europa e Stati Uniti continuano a farla da padrone. Su 40 multinazionali del comparto Difesa con un fatturato individuale superiore al miliardo di euro e che da sole rappresentano quasi il 60% del giro d’affari globale, 17 hanno sede in Europa (quattro in Francia e altrettante nel Regno Unito, due ciascuna in Germania, Italia e Paesi Bassi, una Polonia, un’altra in Spagna e l’ultima in Svezia); 16 negli Stati Uniti; e 7 in Asia (due in India, altrettante in Corea del Sud e una ciascuna in Israele, Turchia e Taiwan).
Le aziende americane però sono in cima alla classifica per fatturato. I colossi statunitensi delle armi infatti hanno incassato l’anno scorso il 68% dei ricavi aggregati, mentre le imprese europee sono fermate al 27% e quelle asiatiche al 5%. La sola Italia, con Leonardo e Fincantieri, vale il 4% del giro d’affari mondiale (il 14% a livello continentale).
Le prime cinque imprese mondiali del settore sono infatti tutte statunitensi: Lockheed Martin (55 miliardi di euro di ricavi nel 2023), Raytheon Technologies (36,8), Boeing (31 miliardi), Northrop Grumman (30,6) e General Dynamics (26,8). Le principali concorrenti europee invece sono la britannica Bae Systems (25,8 miliardi) la francese Airbus (11,8), l’italiana Leonardo (11,5), la francese Thales(10,1) e la tedesca Rheinmetall (5,1), mentre Fincantieri (2 miliardi) è solo 13esima nella classifica globale.
Oltre ai colossi pubblici, in Italia operano anche un centinaio di aziende medio-piccole nel settore. Su queste, almeno 36 sono controllate da soggetti esteri e producono oltre il 25% del fatturato aggregato. Altro che sovranità nel comparto difesa.