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Home » Discutiamo!

La forza della Ragione e il coraggio della politica

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Illustrazione di Emanuele Fucecchi

L'appello sul futuro del PD di Stefano Bonaga, Piero Ignazi e Nadia Urbinati

Per lasciare la tua firma, aderire all’iniziativa e condividere il tuo pensiero scrivi a discutiamo@tpi.it
Discutiamo: il futuro della sinistra | Leggi tutti gli interventi

Al di là delle convulsioni passate e presenti del suo gruppo dirigente, il PD ha comunque rappresentato e ancora rappresenta un riferimento per quei cittadini che si ispirano a valori democratici, progressisti, inclusivi, di uguaglianza e giustizia sociale. Si tratta di una constituency idealmente più ampia di quella elettorale, a dimostrazione del fatto che l’esistenza e il destino di questo partito coinvolge tutti coloro che si identificano con quei valori, al di là delle insoddisfazioni per come , spesso, sono rappresentati.

È su queste premesse che ci sentiamo in dovere di lanciare pubblicamente un allarme che contrasti lo sfaldamento clamorosamente emerso di un partito la cui dirigenza sembra ormai dirigere solo se stessa. E in più sbandando da ogni parte. Le improvvise dimissioni di Nicola Zingaretti (che sembra siano dovute a una reale esasperazione/disperazione personale), comunicate direttamente sui social, e dunque non solo annunciate a un pubblico indeterminato e generico, vengono motivate, cosa grave e inaudita, descrivendo il personale politico del proprio partito come carrieristico e litigioso, al punto che il segretario stesso dichiara di vergognarsene.

Tali dimissioni anomale ci sembrano l’ultima occasione per indurre finalmente a una rivolta della Ragione o almeno della ragionevolezza, i cittadini. La stessa ragionevolezza che si perse nel 2018 quando Matteo Renzi dopo aver portato il Pd al suo minimo storico rimase abbarbicato alla poltrona di segretario per molti mesi invece di dimettersi subito ed eventualmente abbandonare la politica come promise di fare.

Rimane anche scarsamente ragionevole e comprensibile come siano rimasti in ruoli decisionali all’interno del Pd i tanti amici di Renzi che non lo hanno seguito fuori dal partito ma hanno continuato ad alimentare una fronda interna sempre più insidiosa… E infine, come è possibile che la “responsabilità” verso il governo del paese del PD abbia praticamente annullato la sua funzione storica di sorveglianza critica del potere sociale e di promozione e organizzazione della partecipazione dei cittadini?

I cittadini non hanno solo bisogni e diritti ma anche disponibilità, capacità e forza per contribuire al consolidamento di una società democratica più inclusiva e giusta. L’abbandono dei territori alle logiche dei potentati locali e delle relazioni sociali a quelle degli interessi finanziari e imprenditoriali è, da questa prospettiva, una delle più profonde ragioni dello “sragionamento” del partito. Dissociato dalla realtà, il PD si trova cosi fazionalizzato dalla lotta delle correnti interne , incapace di confrontarsi con i cittadini e di coinvolgerli in iniziative pubbliche: il grottesco homo homini lupus fra correnti e gruppi dirigenti li condanna alla impotenza operativa, mentre umilia la “potenza” dei loro naturali committenti, i cittadini.

Il tema più volte rimpianto o auspicato della identità del partito non può essere affrontato con la semplice riorganizzazione interna e con la formulazione di un nuovo programma. L’identità di un partito si configura oltre che in principi condivisi e obiettivi dichiarati, con la capacità di sviluppare quell’energia collettiva capace di realizzarli. Dunque una identità teorico-pratica che emerge non solo in cosa si intende fare ma nello sperimentare come riuscire a farlo.

Allora, come hanno suggerito di fare Gianni Cuperlo e Giuseppe Provenzano, discutiamo, pensiamo, proponiamo iniziative compatibili con la presente drammatica condizione di separazione dei corpi fisici data dal confinamento causa pandemia. Svegliamoci allora dal sonno dell’irragionevolezza e attiviamoci al massimo della nostra creatività, capacità e responsabilità, per il necessario ritorno del “buon senso” e del coraggio nella Politica.

Discutiamo: il futuro della sinistra | Come la pensate voi: tutti i contributi al dibattito
All’appello hanno aderito:

Bruna Cibrario
Domenico Epanimonda
Giorgio Tufariello
Gianni Gambetti

Gianni Geraci
Lilia Pritoni
Fabrizio Carraro
Rita A. Cugola

Adriano Romano
Federico Miceli
Eugenia Borghi
Chiara Innocenti
Francesco Cirnigliaro

Carlo Maria Sichel
Maurizio Tarantino
Sergio Salvatore
Alessandro Ferrara

Pier Giorgio Ardeni
Adriana Cavarero
Segio Caserta
Simona Forti
Stefano Innocenti

Paride Fantini
Elisabetta Rubini
Maurizio Melucci
Rita Cenni
Laura Pennacchi

Rita Vella
Stefano Pivato
Daniele Archibugi
Rita De Monticelli
Simone Oggionni
Otello Ciavatti

Paola Patuanelli
Maria Pia D’Orazi
Fiorella Battaglia
Jessica Valentini
Milvia Urbinati
Cesare Minghini
Marina Calloni
Tiziana Piras

Adriano Spelta
Giuseppe Nardiello
Federico Vescarielli
Corrado Angione
Marco Pasquali
Maria Vittoria Arthur

Maurizio Bruno
Elisabetta Di Brindisi
Nina Mele
Angela Giordano
Annamaria Tagliavini
Guido Nasi
Marzia Matteoni

Giuseppe Luciano Meineri
Matteo Bennati
Roberto Morabito
Francesco Montagnoli
Roberto Paravini
Laura Tartari

Daniela Belliti
Kostantinos Karagiannakos
Maria Clara Armaroli
Marco Pasquali

Antonio Margheri
Elisa Innocenti
Luigi Somma
Claudio Maestripieri

Emy Beseghi
Roberto Castaldi

Sergio Lo Re
Goffredo Chiaretti
Rosario Costato
Claudio Romei
Fiorgio Fazio

Debora Trevisi
Marialuisa Canazza
Andrea Gaibo
Giorgio Archetti
Gianni Baroncini

Piero Protani
Paola Arrigoni
Roberto Basile
Ornella Cervoni
Fabio Bonsignori

Dosolona Venturelli
Marco Montanari
Alessandro Messina
Francesco Donatelli

Carmela Vigliotti
Christian Gambini
Enzo Pirroni
Chuara Dente
Lucia Gallo

Bruno Menni
Bruno Tuminelli
Maria Saja
Laura Pisano
Silvia Mazzoni
Liliana Omegna

Michele Marchioro
Laura Giuffrida
Flavia Mesiano
Luciano Granozzi
Maria Elisabetta De Gaudentis

Carlo Sampietro
Marisa Carrò
Paolo Barbieri
Claudia Giovanardi
Aldo Benini
Franco Cerri
Luciana Tanzi
Paolo L.M. Guzzoni

Rocco Brunetti
Anna Maria Rosselli
Emilio Simonetti
Franco Scaranello
Andrea Frasconi
Simone Farello
Tina Buco
Daniele Ballarini

Giorgia Caporale
Mariarosa Pancaldi
Anna Catalano
Cristina Prandi
Diana Galli

Giusy La Monaca
David Antonelli
Daniela Ciullo
Nario Zanzini
Monica Simeoni

Gabriella Turnaturi
Franco Sbarberi
Pinuccia Magnaldi
Duccio Campagnoli
Maria Mattioli
luisa Lama
Davide Vanicelli

Giuseppe Rubinetti
Segio Cammarata
Vincenzo Visco
Santina Mobilia
Cesare Pianciola
Massimo Stella

Paolo Fornari
Lina Bolzoni
Roberto Bortoni
Andrea Cosentino
Gianluca Passarelli

Ennio Grassi
Gianni Saporetti
Michele Di Gregorio
Anderlini Fausto
Bruno Simili
Daniela Bonato

Dal gruppo Pd, il momento è arrivato

Giuliana Sias
Cristina Di Domizio D’Agostino
Luigi Paola Barbieri
Anita Serra Massi Minuti
Cinzia Ferretti
Ernesto Cipriani

Chiara Denti
Antonio Margheri
Anna Vittoria Arthur
Anna Maria Capogna
Germano Guardigli
Tiziana Rinaldi

Cesare Minghini
Sergio Caserta
Maurizio Bernasconi
Felicita Mastrodicasa
Lorenzo Viviani
Ermenegildo Verdi

Giulia Cibrario
Giorgio Fazio
Liliana Omegna
Nicholas Ferrante
Sergio Lo Re
Calisto Liberi

Manuel Anselmi
Chiara Ciucci
Gianfranco Pacassoni
Pinuccia Cantarella
Alessandro Volpe

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