Come la pensate: le risposte all’appello di Urbinati, Bonaga e Ignazi sul futuro della sinistra. L’intervento di Enrico Scoppola
Pubblichiamo di seguito l’intervento di Enrico Scoppola in merito all’appello sul futuro della sinistra “La forza della Ragione e il coraggio della politica” [Leggi qui], lanciato da Nadia Urbinati, Stefano Bonaga e Pietro Ignazi. Per lasciare la tua firma, aderire all’iniziativa e condividere il tuo pensiero scrivi a discutiamo@tpi.it
L’intervento di Enrico Scoppola
Cari Bornaga, Ignazi e Urbinati, ho trovato quanto mai interessante e stimolante il Vostro bellissimo articolo in oggetto. Devo dire, finalmente un’analisi forte ma – al tempo stesso – equilibrata, giustamente critica ma anche rispettosa di un travaglio di una una forza politica quale il PD, così vicina e così, a volte, lontana però da una aspettativa generale che pur ( non lo dico da militante ed attivista del PD stesso) sarebbe assai ampia. Analisi , la Vostra, ancor più apprezzabile perché – così almeno è apparsa a me – molto diversa da quella di una stampa troppo spesso piena di pregiudizi falsamente intellettuali, pregiudiziale nella critica e, ahimè, per nulla consapevole delle contestuali ed anche proprie grandi responsabilità per lo stato culturale deficitario in cui non solo il PD ma tutto il paese vive e da tempo annaspa.
Ho colto nella Vostra analisi quello che io – unitamente ai miei amici della sezione PD di Ponte Milvio a Roma e della cui segreteria faccio parte – cerchiamo di fare giorno dopo giorno, con lo stare vicino ai territori ed ai bisogni della sua gente, promuovendo iniziative, non pubblicitarie ma fattuali, verso il sempre più forte disagio sociale , le diseguaglianze crescenti e per la buona amministrazione.
Non dimenticandoci mai comunque di parlare anche di politica “alta”, perché è giusto che così sia. Il tutto ( noi) in un quadro di insopprimibile modernità, cercando di superare steccati e pregiudizi ideologici che, a volte, ciascuno di noi si porta dietro dal proprio differente vissuto e che, altrettanto a volte diciamolo pure, qualcuno fa fatica a, non dico dimenticare perché non sarebbe neanche giusto, ma ad aggiornare ai tempi odierni.
Ma, a pensarci bene, questo mescolamento di esperienze e di storie – purché depurato di anche noiosi ed improduttivi rimpianti – è (dovrebbe essere …..) la realtà e la forza di un PD rinnovato, orgoglioso della propria anima multiculturale, vorrei dire “battagliero” sulla propria identità e sui valori insopprimibili di partito progressista e riformista, aperto ad una società molto diversa da quella solo di pochissimi anni fa, consapevole del mercato e del valore delle imprese ma anche attento ad evitarne le storture che troppo spesso si traducono in ormai insopportabili e non più accettabili disuguaglianze e divaricazioni sociali.
Il tutto con la bussola sempre rivolta ad un europeismo forte, necessariamente solidale, moderno e, aggiungo io, si anche liberale. Da quest’ultima storia personalmente provengo, ma da quella vera e non da quella, presunta e farlocca di chi, in un recente passato ed a tale cultura pur richiamandosi (leggasi Renzi ed i suoi “servitori sciocchi”) ha distrutto e snaturato il PD.
Se questo condividete e, sopratutto, se io ho ben compreso il Vostro intervento e la Vostra analisi, spero ci si possa presto incontrare per parlare – magari quando, post Covid, il circolo di Ponte Milvio sarà di nuovo agibile e con quella diversità e ricchezza di opinioni che noi stessi vogliamo ci caratterizzi – del futuro di tutti noi e quindi, io dico inevitabilmente, anche del PD. Veramente grazie.
Enrico Scoppola