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Home » Cultura

Donne che cambiano l’Europa: ecco chi sono le vincitrici del premio Women of Europe assegnato dall’Ue

Immagine di copertina

Sanna Marin, Laura De Dilectis, Olga Rudenko, Viviane Ogou Corbi sono diventate il simbolo dell’empowerment femminile del Vecchio Continente. Ecco chi sono le vincitrici del premio Women of Europe assegnato dall’Ue

Sono quattro donne, quattro anime, quattro persone. Sono l’Europa. Lo sono per le storie che raccontano, il coraggio che hanno scelto e l’indifferenza che non hanno avuto. Sono Laura De Dilectis, Sanna Marin, Olga Rudenko, Viviane Ogou Corbi e hanno vinto il premio Women of Europe. Un riconoscimento importante in un’Europa devastata dalla guerra, dall’era post pandemia, dalla crisi economica e in un mondo che ancora non è un posto per donne.

Se guardiamo un film vecchio, di quelli in bianco e nero, anche se si tratta di una commedia, vediamo una donna insicura, ancora prima che sottomessa. Questo perché l’insicurezza è condizione sufficiente e necessaria per l’assoggettamento. Una donna che ha enorme potenziale, ma screditato. Rinunciare a quel potenziale è un’offesa per il genere femminile ma soprattutto una perdita per il mondo intero. Questo è uno dei punti focali dell’Agenda 2030, piano di sviluppo sostenibile per il pianeta, nonché leitmotiv di donne come Laura, Sanna, Viviane, Olga che vengono da paesi diversi, fanno cose distinte, ma convergono tutte in un’unica grande questione: la parità di genere. Rappresentano, nelle loro battaglie quotidiane, tutte le donne, senza insicurezze, senza discriminazioni.

Women’s power
L’evento, svoltosi a Bruxelles e giunto alla settima edizione, è organizzato dall’ONG European Movement International e dall’organizzazione no-profit European Women’s Lobby; le premia riconoscendo loro il ruolo determinante che hanno avuto contribuendo all’avanzamento dei dibattiti sull’Europa e sul futuro.

Il premio Woman in Power è di Sanna Marin, prima ministra finlandese, per la sua straordinaria leadership politica nel vecchio continente. Lo scorso anno era di Angela Markel, un passaggio di testimone avvenuto in 12 mesi difficili per l’Unione Europea, e anche per Sanna Marin. Accusata di condotta illecita per dei video ad un party (dalle accuse è stata scagionata un mese fa), Sanna Marin non ha mai mancato di far sentire la sua vicinanza alla comunità LGBTq e all’Ucraina, insistendo per le sanzioni alla Russia. Un coraggio e una determinazione mostrati anche da Olga Rudenko. Olga è caporedattrice del Kyiv Independent, ex Kyiv Post, che si è sciolto per tensioni interne. In seguito, alcuni giornalisti hanno unito le forze dando vita al Kyiv Independent, divenuto un punto di riferimento nelle drammatiche narrazioni belliche. Un baluardo di indipendenza e di libertà del giornalismo, in un paese dove indipendenza e libertà sono minacciate ogni giorno a suon di bombe. Lei vince il premio come Woman in Action.

Viviane Ogou Corbi è un’attivista presidente de La puerta de Africa, un’associazione che crea un ponte tra l’Europa e l’Africa per far sentire la voce dell’Africa, per trasmettere il potenziale di un continente dimenticato. Classe 1997, vince il premio come Woman in Youth Activism.

Con la sua associazione Donnexstrada, Laura De Dilectis ha reso i social funzionali alla società. Attraverso dirette Instagram le donne si sentono meno sole e sono riaccompagnate a casa in compagnia di qualche volontaria dell’associazione. Fa molto di più: dà supporto psicologico e legale. Per questo Laura, anche psicologa clinica, riceve l’assegnazione di Woman In Business. Quella che era di respiro nazionale diventa sempre di più una realtà grande, europea. Lo racconta la diretta interessata, Laura De Dilectis, founder di DXS.

“Per Donnexstrada questo premio pone le basi di un lavoro transnazionale necessario per la sicurezza in strada delle donne e contro la violenza di genere. Il nostro auspicio è di iniziare a dialogare con le associazioni dei paesi europei ed extraeuropei al fine di arginare un problema che sembra non riguardare solo l’Europa. Lavorare a livello internazionale è necessario. Noi con Violawalkhome, l’app che accompagna tramite video le donne a casa, siamo presenti in 16 lingue diverse.”
Esempi come Laura, Sanna, Olga, Viviane, ci insegnano che molto è stato fatto ma che ancora di più bisogna fare. Tra le cose che è necessario fare per trasformare da obiettivo a traguardo il Goal 5 sulla parità di genere dell’Agenda 2030, Laura De Dilectis non ha dubbi, esserci.

“Portare i problemi con le soluzioni. Chi ha buone idee, e ci mette impegno, entra nel dibattito politico europeo come naturale conseguenza di un lavoro giornaliero. L’Agenda 2030 va tenuta bene a mente per poter segnare la trasformazione auspicata. Va ricordata a chi può fare la differenza”.Sanna Marin è tra chi può fare la differenza essendo alla guida di un paese.

“Sanna Marin mi sembra essere quello di cui l’Europa ha bisogno: una leader forte e determinata che rappresenti i valori europei e lotti contro le discriminazioni. E’ questa la direzione da prendere. Donne come lei tracciano la strada in un mondo fondato su un sistema di potere patriarcale” Così se Sanna Marin rappresenta l’Europa del futuro, Olga, secondo Laura è il simbolo di un giornalismo giusto. “Come dichiarato da Olga Rudenko: la regola è che le notizie seguono i fatti e i fatti vengono descritti così come sono. Il suo giornalismo libero e indipendente rappresenta quello che il giornalismo dovrebbe essere. Non ci sono regole che giustifichino la mistificazione dei fatti o il sessismo giornalistico, pensando a quello di cui mi occupo. È dovere del giornalista/ della giornalista affidarsi all’etica e non a un valore monetario a cui un titolo può portare. Non c’è giustificazione a titoli e articoli che tutt’oggi descrivono femminicidi o stupri in modo ignorante e patriarcale”.

Prima di salutarci con Laura e dopo aver commentato la resilienza di Olga Rudenko, fa un commento sulla tenacia dell’attivista Viviane Ogou Corbi. “La Puerta de Africa è un progetto bellissimo che fa sì che le voci e le potenzialità dei paesi africani vengano ascoltate e viste. In questo vedo molta somiglianza con donnexstrada e violawalkhome: innovazione, empowerment, formazione, tecnologia. Le nuove generazioni faranno tanto. Personalmente sono entusiasta di conoscere questo progetto e di aver conosciuto Viviane. Posso e possiamo imparare tanto da questo modello e dalla risorsa che l’Africa può dare allo sviluppo della società. Non possiamo più aspettare, il rapporto fra Europa e Africa deve obbligatoriamente essere un win win!”.

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