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Home » Cultura

Le bellezze artistiche di Varsavia e Cracovia

Immagine di copertina

Tutti vanno o tornano a visitare le grandi capitali europee che sono sempre più costose e piene zeppe di turisti come Parigi, Londra e Barcellona. Varsavia e Cracovia sono due gioielli europei, spesso dimenticate e meno frequentate nonostante siano economiche e ricche di opere e di bellezze artistiche. 

VARSAVIA E IL SUO CASTELLO REALE

Appena terminata la grande e bellissima mostra su Bernardo Bellotto alias Canaletto in occasione dei 300 anni dalla sua nascita. 

Un pieno di opere provenienti dalle collezioni museali di tutto il mondo che ci mostrano le mete della vita del grande pittore veneziano. Pensate che le sue vedute di Varsavia sono state utilizzate anche per ricostruire la città dopo le distruzioni della Seconda guerra mondiale ad opera dei nazisti. Non tutti sanno che il Canaletto diventò il pittore ufficiale del re Stanislao Augusto Poniatowski una mente illuminata che creò un suo stile artistico personale. 

Visitare le sale del castello perfettamente ricostruito dove è nata la storia della Polonia vi renderà affascinati, fieri ed orgogliosi. La sala dedicata al Canaletto è un must. 

Sia Varsavia che Cracovia sono delle città dove architetti, pittori, scultori e artisti italiani hanno dato il cuore per renderle sempre più belle. Tra questi oltre al Canaletto, ricordiamo Marcello Bacciarelli,  Domenico Merlini, Tommaso Righi, Giacomo Monaldi e Pietro Muttoni. 

PALAZZO DELLA CULTURA E DELLA SCIENZA

Ex palazzo Stalin, regalato dal dittatore al popolo polacco e da lui fatto costruire, è stato con i suoi 237 metri di altezza la più alta costruzione della città fino a poco tempo fa. L’architetto russo Lev Vladimirovic Rudnev lo progettò ad immagine e somiglianza dell’Università di Lomonosov in Russia, sempre opera sua ed ispirato all’Empire State Building di New York. Al suo interno troviamo teatri, musei, cinema, sale congressi e ben 3300 uffici. La sua collocazione un tempo rientrava nello storico   ghetto.   Dalla terrazza potrete vedere il panorama mozzafiato di Varsavia con le vecchie foto realizzate negli anni 50-60, dai vari punti di vista, dove possiamo vedere le differenze degli edifici attuali con quelli del passato. 

IL PALAZZO SULL’ACQUA O PALAZZO DEI BAGNI O PALAZZO LAZIENKI NEL PARCO PIU’ GRANDE DELLA CITTA’

Il bellissimo palazzo neoclassico era la residenza estiva della famiglia reale fu progettato, dall’architetto italiano Domenico Merlini e da Tielman Van Gameren  su committenza del conte Stanislaw Herakliusz Lubomirski.  Il palazzo sorge su un laghetto artificiale. Nel 1766 il lungimirante e illuminato re Stanislao II Augusto Poniatowsky acquistò il palazzo insieme a tutta la tenuta composta da una bellissima arancera con un teatro adiacente, un teatro all’aperto, ristrutturando il tutto e facendo costruire il palazzo Myslewicki dall’architetto italiano Merlini, facendo anche realizzare dei giardini all’inglese. Il sovrano arricchì il palazzo con decorazioni barocche e opere d’arte di artisti internazionali uno tra tutti il Canaletto. ma anche Rubens e tanti altri e lo aprì a tutto il mondo della cultura e della scienza mondiale con le mitiche cene del giovedì.  Le sale più affascinanti solo quella denominata di Salomone, quella circolare nell’ex bagno lubomirski, la strepitosa camera di Bacco e la sala da pranzo dove si riunivano gli intellettuali dell’epoca. Il palazzo successivamente, con la spartizione della Polonia, andò in mano agli Zar e infine purtroppo fu semidistrutto dai nazisti e di questo ne è rimasta una testimonianza fotografica in una delle 10 sale del palazzo. Quando uscirete e camminerete nel parco tra gli scoiattoli e i pavoni e tra le belle sculture di Tommaso Righi, vi troverete davanti al bel lavoro denominato “Sfera con Sfera “del grande artista italiano Arnaldo Pomodoro. Un altro omaggio dei polacchi al nostro paese. 

PALAZZO DI WILANOW

 Questo bel palazzo barocco si trova nella periferia di Varsavia.  

Fu costruito per il Re Giovanni III Sobieski nel XVII secolo. Rappresenta un mixer di arte polacca ed europea. Restaurato da pochissimo tempo è stato ampliato nel 1800 dall’architetto italiano Vincenzo Brenna diventando poi un museo. I suoi capolavori vennero trafugati dai nazisti durante la guerra per poi essere restituiti. Molto bello lo spettacolo di luci che viene organizzato durante le festività natalizie nel parco retrostante il palazzo. 

GALLERIA NAZIONALE D’ARTE ZACHETA 

Il più importante Museo di arte contemporanea della città che oltre ad essere galleria e museo organizza laboratori didattici al fine di divulgare la storia dell’arte polacca e non solo. Io ci ho visto una bella mostra dell’artista Mariola Przyjemska dal titolo “Consumismo, Costruzione e Melanconia.” 

MUSEO POLIN

Dopo una lunga camminata dalla città vecchia si arriva in quello che durante la Seconda guerra mondiale era il ghetto di Varsavia. Dopo le atrocità che furono compiute all’epoca sarete accolti da una costruzione ultramoderna. Un palazzo immerso nel verde di un parco pubblico costruito dagli architetti finnici Rainer Mahlamaki e Ilmari Lahdelma in stile minimalista rivestito con lamelle di vetro e di maglia di rame. Sul vetro è serigrafata la parola polin in caratteri latini ed ebraici. Al suo interno sarete accompagnati in un percorso didattico e didascalico sui 1000 anni di storia degli ebrei polacchi. Sale conferenze, percorsi, uffici, un ottimo ristorante e rivivrete tutti i periodi drammatici che questo popolo ha incredibilmente vissuto e superato nel tempo anche se a caro prezzo di vite e di dolore.  

Se avete tempo aggiungete una passeggiata nella: OLD TOWN SQUARE, nel bellissimo PARCO LAZIENKI dove troverete la statua del celebre musicista Chopin,  una visita nel MUSEO STORICO DI VARSAVIA dove in ben 11 edifici rivivrete la storia della città, nella casa museo di MARIA SKLODOWSKA-CURIE  la famosa scienziata premio Nobel per ben due volte , nel MUSEO DELL’INSURREZIONE DI VARSAVIA  dove, attraverso esposizioni multimediali , potrete scoprire l’eroismo e la tragedia dell’insurrezione popolare del 1944, nel MUSEO DELLA VITA SOTTO IL COMUNISMO un luogo questo che ci fa capire bene quanto le dittature siano nefaste non solo per la mancanza di libertà ma anche per i paradossi e per le contraddizioni nello stile di vita. Del resto, il popolo polacco, di dittature ne ha conosciute diverse e sanno bene cosa significano.  

IL FASCINO DI CRACOVIA

Con sole circa 2 ore di pendolino potrete visitare in un giorno questa città dai mille volti e da una storia che, come ho detto prima, l’accomuna all’Italia ed è stata amata e abbellita da tanti artisti ed architetti del nostro paese. 

Appena arrivato mi dirigo subito verso lo storico Cafè Noworolski aperto dal 1910 e che ha visto passare la storia, dall’impero austro-ungarico, al nazismo, al comunismo e finalmente alla democrazia. Chiedo subito il tavolo dove il giovane Lenin era solito sedere per leggere i giornali sorseggiando un bicchiere di vino. Il posto è veramente magico. Lo stile Belle Époque lascia stupiti. Una pianista esegue al piano a coda musiche di Chopin. Davanti a me vedo la piazza centrale con la bellissima basilica di Santa Maria in mattoncini rigorosamente rossi. Brividi. 

Vado poi a visitare la basilica. È una chiesa del XIII secolo che fu distrutta dai tartari e ricostruita in stile gotico con continue modifiche in stili architettonici differenti fino ad arrivare all’Art Nouveau. Le torri sono di altezze differenti perché’ si racconta che due fratelli le eressero facendo a gara a chi la faceva più alta. Alla fine, il fratello minore perse la sfida e per l’invidia accoltellò il fratello ma poi pentito si tolse la vita.   

All’interno troverete cinque pale d’altare che nel 1730 dipinse il pittore veneziano Giambattista Pittoni. Bellissimo l’altare maggiore con il polittico della vergine di Veit Stoss. 

Subito dopo passeggio per Stare Miasto (il centro storico) con il Fondaco dei tessuti al centro della piazza maggiore (Rynek Glowny) e proseguo verso il castello di Wawel camminando su strade soltanto pedonali e piene di localini interessanti. 

Il CASTELLO DI WAWEL 

 Del vecchio castello non si hanno molte notizie.  

Quella che vediamo oggi è la ricostruzione rinascimentale ad opera di artisti italiani, fra i quali ricordiamo: Francesco Della Lora, Giovanni Maria da Padova, Santi Gucci e Bartolomeo Brecci e questo è stato possibile grazie al matrimonio di re Sigismondo I con l’italiana Bona Sforza. 

Consiglio di vedere la sala dei deputati, la sala dei senatori, la sala d’onore e la camera del tesoro con la famosa spada dentellata, rubata dai nazisti e poi ritrovata nel 1960. Molto bello il cortile interno.  

 Il tempo stringe e faccio appena in tempo a visitare la cattedrale del Wawel ovvero la basilica arci cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao. In questo luogo magico venivano incoronati i re polacchi e trovavano anche la sepoltura.  Anche questa chiesa, dove è posta davanti al suo ingresso la statua di Papa Wojtyla, è stata costruita dagli architetti italiani Giovanni Battista Trevano e Giovanni Battista Gisleni. Ma il tempo corre velocemente e devo scappare in stazione per tornare a Varsavia.  (Credit foto Fabio Milani)

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