Uno studente su 4 in Italia non ha le competenze scientifiche di base
Uno studente su 4 in Italia non ha le competenze scientifiche di base
Gli studenti italiani in lettura hanno un punteggio inferiore alla media dei paesi Ocse e uno studente su 4 non ha le competenze scientifiche di base. A rivelarlo è l’ultimo rapporto Ocse-Pisa, presentato oggi 3 dicembre 2019, che analizza 79 paesi di cui 37 paesi Ocse. L’indagine ha visto la partecipazione 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole totali. PISA, acronimo di Programme for International Student Assessment, è un’indagine internazionale promossa dall’OCSE, con cadenza triennale. Il primo ciclo dell’indagine si è svolto nel 2000; il 2018 è stato il settimo ciclo. Rispetto al primo ciclo, del 2000, le competenze in lettura dei 15enni italiani sono peggiorate di ben 11 punti.
Rispetto a 18 anni fa, la performance degli studenti del Nord Est diminuisce di 26 punti e di 19 punti quella degli studenti del Nord Ovest, che nel 2018 conseguono un punteggio inferiore anche a quello del 2012 (-15punti). Per gli studenti del Sud il peggioramento rispetto al 2009 è -16 punti e rispetto al 2012 -23 punti.
Con un punteggio di 476, l’Italia si colloca tra il 23° e il 29° posto tra i paesi OCSE. La media si attesta sui 487 punti.
A riportare i migliori punteggi sono le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore.
In Italia, in lettura, le ragazze superano i ragazzi di 25 punti e tra i ‘low performer’ sono più ragazzi che ragazze, mentre in matematica i ragazzi ottengono un punteggio superiore alle ragazze di 16 punti.
In lettura le ragazze vanno meglio dei ragazzi in tutte le macro-aree geografiche del nostro paese, con differenze di punteggio che vanno dai 19 punti del Nord Ovest ai 35 del Sud Isole.
In Italia gli studenti ottengono un risultato medio significativamente inferiore a quello dei coetanei dei Paesi Ocse in scienze (468 contro 498). Inoltre, uno studente su 4 in Italia non raggiunge il livello base di competenze scientifiche, nei Paesi Ocse è di 1 su 5. I risultati delle performance in scienze peggio
Nei Paesi Ocse le ragazze hanno ottenuto risultati leggermente superiori a quelli dei ragazzi, pari a 2 punti in più; in Italia non ci sono differenze di genere rispetto al punteggio medio anche se tra gli studenti più bravi i maschi superano le femmine di 11 punti.
Gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio nelle prove PISA di matematica in linea con la media dei paesi OCSE (Italia 487 contro OCSE 489). Il nostro punteggio medio è risultato simile a quello di Portogallo, Australia, Federazione Russa, Repubblica Slovacca, Lussemburgo, Spagna, Georgia, Ungheria e Stati Uniti.
Il divario territoriale tra Nord e Sud
Il 15 per cento degli studenti italiani del nord sono low performer in matematica. Al sud il dato sale al 30 per cento. In generale, uno studente su 4 non raggiunge il livello base di competenza in matematica sia in Italia che nei Paesi Ocse.
Gli studenti del Nord Est d’Italia, con un punteggio di 515, e quelli del Nord Ovest, con 514, ottengono risultati migliori in literacy matematica rispetto agli studenti del Centro (494), del Sud (458) e del Sud Isole (445). Gli studenti liceali (522 punti) ottengono risultati superiori a quelli degli studenti degli Istituti tecnici (482), degli Istituti professionali (405) e della Formazione professionale (423).
In Italia i divari territoriali sono molto ampi e si conferma il divario Nord-Sud: gli studenti delle aree del Nord in lettura ottengono i risultati migliori (Nord Ovest 498 e Nord Est 501), mentre i loro coetanei delle aree del Sud sono quelli che presentano le maggiori difficoltà (Sud 453 e Sud Isole 439). I quindicenni del Centro conseguono un punteggio medio di 484, superiore a quello degli studenti del Sud e Sud Isole, inferiore a quello dei ragazzi del Nord Est, ma non diverso da quello dei quindicenni del Nord Ovest.
Le percentuali osservate di studenti top e low performer confermano le differenze territoriali e fra tipologia di istruzione evidenziate dal punteggio medio. Gli studenti del Nord e del Centro in misura maggiore dei loro coetanei del Sud dimostrano di saper risolvere compiti più complessi, mentre le aree del Sud si caratterizzano per una presenza maggiore di studenti low performer.
Il divario tra licei e istituti tecnici e professionali
Forti anche le differenze anche fra tipologie di scuola frequentate dagli studenti: i ragazzi dei Licei ottengono i risultati migliori (521), seguono quelli degli Istituti tecnici (458) e, infine, quelli degli Istituti professionali (395) e della Formazione professionale (404). Queste ultime due tipologie di istruzione presentano punteggi in lettura che non si differenziano tra loro. A livello medio OCSE, circa il 77% degli studenti raggiunge almeno il livello 2, considerato il livello minimo di competenza in lettura.
L’Italia presenta una percentuale di studenti che raggiunge almeno il livello minimo di competenza in lettura analoga alla percentuale media internazionale. A questo livello, gli studenti iniziano a dimostrare la capacità di utilizzare le loro abilità di lettura per acquisire conoscenze e risolvere una vasta gamma di problemi pratici.
Gli studenti che non raggiungono il livello 2 (low performer) spesso hanno difficoltà a confrontarsi con materiale a loro non familiare o di una certa lunghezza e complessità. Di solito, hanno bisogno di essere sollecitati con spunti o istruzioni prima di potersi impegnare con un testo. Se ci si concentra sui livelli più elevati della scala, quelli che permettono di definire uno studente top performer (i livelli 5 e 6), il 5% degli studenti italiani raggiunge questi livelli. A livello medio internazionale tale percentuale è di circa il 9%.
Divari ampi si osservano tra le diverse tipologie di istruzione. Nei Licei troviamo la percentuale più elevata di studenti top performer (9%) e, al tempo stesso, quella più bassa di low performer (8%). Negli Istituti tecnici la percentuale di top performer scende al 2%, mentre il 27% degli studenti non raggiunge il livello 2; livello non raggiunto da almeno il 50% degli studenti degli Istituti professionali e della Formazione professionale.
In generale, il Report diffuso oggi, per quanto riguarda la lettura, dimostra che gli studenti italiani sono più bravi nei processi di comprensione (478) e di valutazione e riflessione (482) piuttosto che nell’individuare informazioni (470). Per quanto riguarda invece le sotto-scale relative alla fonte, gli studenti italiani ottengono risultati più elevati nei testi multipli (481) piuttosto che in quelli singoli.