Stefano Cucchi, la storia in un graphic novel intitolato “Il buio”
Dopo il film "Sulla mia pelle", l'editore Round Robin pubblica un fumetto con la vera storia del 31enne romano morto una settimana dopo l'arresto
Stefano Cucchi graphic novel “Il buio” | Il rigore della documentazione giornalistica e la forza delle immagini. È da questo connubio che nasce il graphic novel dedicato alla storia di Stefano Cucchi, giovane romano morto nel 2009 nell’ospedale penitenziario Pertini, sei giorni dopo essere arrestato.
Intitolato Il buio. La lunga notte di Stefano Cucchi ed edito da Round Robin editrice, il libro nasce dalla penna di Emanuele Bissattini e di Floriana Bulfon, e dai disegni di Domenico Esposito e Claudia Giuliani.
Il “buio” che emerge dalle pagine non è solo quello in cui sprofonda Stefano tra il 15 ottobre 2009, quando viene arrestato, e il 22 ottobre successivo, quando viene trovato morto in una stanza del reparto protetto dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, dove era ricoverato da quattro giorni (qui le cause della morte).
È anche il buio vissuto dalla famiglia del 31enne romano, che dalla morte cerca verità e giustizia su quanto accaduto.
“La ricostruzione di ciò che è accaduto per noi è stato davvero il Buio”, si legge nella prefazione al libro scritta da Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. “Il Buio in cui ci siamo trovati per tutte quelle ore e quei giorni prima di vedere il corpo martoriato di mio fratello Stefano. Il buio durato nove anni prima che un elemento portasse alla definizione di una verità che speriamo venga presto accertata”.
La forza delle immagini
Martedì 27 ottobre il graphic novel su Stefano Cucchi è stato presentato a Roma presso la libreria Ibs Libraccio, alla presenza di Ilaria Cucchi, l’avvocato della famiglia Cucchi Fabio Anselmo e del giornalista Marco Damilano, oltre che di tre dei quattro autori (Floriana Bulfon, Emanuele Bissattini e Claudia Giuliani).
Ha moderato l’incontro l’inviato de Le Iene Antonino Monteleone, il quale ha ricordato come la potenza delle immagini sia stata cruciale per la vicenda giudiziaria e mediatica dopo la morte di Stefano Cucchi. La famiglia, infatti, decise di mostrare in pubblico le foto scattate durante l’autopsia.
“Ricordo che chiamai l’avvocato Anselmo la mattina dopo la notizia della morte di mio fratello”, ha raccontato Ilaria Cucchi. “Lui mi disse: ‘fate scattare le foto durante l’autopsia. Dobbiamo poter dimostrare tutto’. Sul momento pensai a quanto fosse terribile una cosa del genere, ma poi ho pensato: menomale che abbiamo scattato quelle foto”.
Ora le immagini tornano a raccontare la storia di Stefano, stavolta attraverso i disegni di Claudia Giuliani e Domenico Esposito.
Al centro rimane comunque la fedeltà ai fatti di cronaca, fino a quelli più recenti relativi al processo bis, raccontati dalla giornalista Floriana Bulfon e sceneggiati dallo scrittore Emanuele Bissattini.
“Ora sono preoccupato per il processo Cucchi”, ha confessato durante la presentazione del libro l’avvocato Anselmo. “Perché ciò che sta emergendo è sempre più grave e tira in ballo un malinteso senso di appartenenza per il corpo dell’Arma dei carabinieri, che ha portato a depistaggi avvenuti anche nel 2015, da parte di carabinieri che nulla c’entravano con coloro che sono accusati di aver picchiato Stefano”.
Una nuova presentazione del graphic novel si terrà a Roma nell’ambito di Più libri più liberi.
Il caso Cucchi
La storia di Stefano Cucchi è probabilmente la più nota tra quelle riguardanti i presunti abusi delle forze dell’ordine in carcere, grazie alla battaglia portata avanti dalla sorella Ilaria (TPI l’ha intervistata qui).
Il 12 settembre 2018 è uscito il film “Sulla mia pelle”, di Alessio Cremonini con Alessandro Borghi, che ne racconta gli ultimi giorni di vita.
Per la vicenda di Stefano Cucchi si trovano al momento imputati per il processo bis dinanzi alla Corte d’Assise di Roma cinque carabinieri.
Francesco Tedesco, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro sono accusati di omicidio preterintenzionale pluriaggravato.
Roberto Mandolini e Vincenzo Nicolardi – insieme a Tedesco – sono accusati di calunnia per aver accusato del pestaggio gli agenti della penitenziaria assolti nel primo processo.
Mandolini e Tedesco sono inoltre accusati di falso ideologico in atto pubblico.
L’11 ottobre 2018 Francesco Tedesco, uno dei cinque carabinieri imputati, ha confessato e accusato gli altri colleghi del pestaggio di Cucchi.
Nella nuova inchiesta del pm Giovanni Musarò sui falsi verbali e sui depistaggi sono chiamati in causa anche il maggiore dei carabinieri Luciano Soligo, già comandante della compagnia Talenti-Montesacro, il luogotenente Massimiliano Colombo (comandante della Stazione Tor Sapienza) e il carabiniere scelto Francesco Di Sano, finiti nei guai per aver dovuto modificare il verbale sullo stato di salute di Cucchi quando fu portato proprio a Tor Sapienza proveniente dalla caserma Casilina.