Leader di CasaPound contro il Salone del Libro: “Altaforte fuori? Assurdo”
Salone del Libro news 2019 Di Stefano – “L’esclusione della casa editrice Altaforte al Salone? Vicenda assurda, giudicheranno gli italiani: non erano previsti comizi ma la presentazione di un libro”. A parlare è Simone Di Stefano, segretario nazionale del movimento di estrema destra CasaPound, che, in occasione di un incontro organizzato al Comune di Cuneo, ha affrontato la questione delle polemiche attorno al Salone di Torino.
“Discutiamo pure dell’appartenenza di questo movimento un filone storico che deriva dal fascismo, ma noi non siamo antidemocratici, altrimenti la magistratura ci avrebbe già sciolto”, ha aggiunto ancora Di Stefano.
Le parole di Di Stefano arrivano in seguito all’esclusione da parte degli organizzatori del Salone del Libro dello stand di Altaforte, la casa editrice fondata da Francesco Polacchi vicina a CasaPound. La presenza del banchetto dell’editore Polacchi alla manifestazione torinese aveva scatenato la polemica. [Qui l’articolo sulle polemiche al Salone]
Tanti gli autori che avevano scelto di non partecipare all’appuntamento torinese per protesta. Determinante anche la presa di posizione del museo di Auschwitz, che in una lettera invitata al Comune di Torino lanciava un aut aut: o la loro ospite, la sopravvissuta all’Olocausto Halina Birenbaum, o i fascisti di CasaPound.
Gli organizzatori del Salone del Libro, alla vigilia dell’inizio dell’evento, hanno escluso la casa editrice Altaforte. “È necessario tutelare il Salone del Libro, la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento di una manifestazione seguita da molte decine di migliaia di persone”, hanno affermato la Regione Piemonte e il Comune di Torino, soci del Salone.
Sempre da Sergio Chiamparino e dalla sindaca Chiara Appendino nei giorni scorsi era arrivata la condanna della presenza dello stand di Altaforte. Le due istituzioni avevano dato mandato di denunciare l’editore Francesco Polacchi per apologia di fascismo.