La madre di Regeni attacca Vecchioni: “La canzone su Giulio non rispetta i nostri sentimenti”
Salone del Libro 2019 madre Regeni – “Quella canzone non rispetta i nostri sentimenti”. Paola Regeni, incontrando al Salone del Libro di Torino i ragazzi all’Arena Bookstock, ha criticato aspramente il cantautore Roberto Vecchioni per la canzone scritta sulla storia del figlio Giulio.
Ma l’attacco non è rivolto solo a Vecchioni. “Non abbiamo bisogno di canzoni su Giulio, come quella scritta da un noto cantautore settantenne, o di scoop giornalistici come quello recente fatto da una giornalista che rendendo noto un nome ci ha creato un grave danno, ma di condivisione e collaborazione”, ha aggiunto ancora la madre del ricercatore torturato e ucciso in Egitto.
“Chi sa, chi vuole dire qualcosa sulla morte di nostro figlio, prima parli con la sua famiglia e con il nostro legale. Così ci potete aiutare; in caso contrario è meglio il nulla, grazie. Ci siamo
già noi”, ha continuato ancora Paola Regeni.
“Non servono articoli di stampa mordi e fuggi, taglia e incolla, spettacoli o canzoni, ma azioni e gesti che aiutino davvero la verità”, ha aggiunto.
A rispondere a Paola Regeni è lo stesso cantautore. Vecchioni, in un’intervista rilasciata a Rolling Stone, ha detto di esserci rimasto “molto male”. “Le ho detto che questa è una canzone simbolo, in cui la madre protagonista è in realtà una madre universale. Come Andromaca, la mamma di Cecilia nei Promessi sposi, Ida per la Morante o la Madre coraggio di Brecht”, ha spiegato Vecchioni.
“Una madre che esce dalla sua fisicità e rappresenta tutte le donne che non possono pensare che il loro figlio non ci sia. Al centro del pezzo ci sono le mamme del mondo, e i loro figli meravigliosi. Si fa accenno alla vicenda di Giulio, ma in maniera corretta e innamorata, senz’altro dalla sua parte. Per questo non credo di aver leso alcun diritto della signora, che conosco e a cui voglio bene”, ha detto ancora il cantautore.
Quando la madre di Giulio Regeni gli ha chiesto di non pubblicare la canzone lui ha detto no. “Me lo imponeva la mia libertà espressiva, non mi si può togliere una canzone”, ha spiegato. “Ho mantenuto la promessa di non cantarla in tv o parlarne con i giornalisti. L’ho cantata in teatro e la farò in tour, ma l’ho tenuta in un angolo. Non l’ho fatta diventare un singolo per rispetto a lei, anche se ci avevo pensato. Non volevo strumentalizzare la vicenda, non so cos’altro avrei dovuto fare”, ha detto in conclusione.