Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:01
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cultura

Le Dolomiti risuonano di novità con Rosadira Festival: il 25, 26 e 27 agosto a Cortina il festival dedicato alla musica, al design, all’arte, al territorio e alla sostenibilità

Immagine di copertina

Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti, è da sempre una meta rinomata per la sua bellezza paesaggistica. È un luogo per giovani ma che negli ultimi anni ha offerto loro poche iniziative e poca innovazione a livello di entertainment. Rosadira Festival vuole essere la risposta ad una sempre maggiore richiesta di nuovi stimoli, con la presenza di una nuova scena musicale e non solo: un evento di tre giorni con un’affluenza prevista di 800 persone ad ogni giornata, dedicato a musica, arte e design con un occhio attento alla sostenibilità.

Rosadira Festival è un progetto pensato per esaltare il territorio ampezzano offrendo un evento multisensoriale che si snoda in tre giorni di attività all’aria aperta, concerti, esposizioni artistiche, relax e divertimento in un connubio di natura e lifestyle. Il Festival intende offrire nuove esperienze da vivere e assaporare in una location speciale, introducendo nel panorama dei festival iniziative volte a conoscere, apprezzare e fare esperienza del territorio attraverso tutti i sensi. Tutto questo in una combinazione armonica con la natura, e non a sue spese.

I capisaldi su cui si fonda il progetto Rosadira Festival sono Musica, Sostenibilità, Moda, Arte e Design. Questi pilastri vengono proposti e combinati col fine di proporre momenti di aggregazione consapevole e attenzione al territorio. Le location che ospiteranno le tre giornate del festival sono Rumerlo, Rifugio Faloria e Belvedere Club.

Rosadira è un progetto rivolto principalmente a giovani tra i 20 e i 35 anni, ma non solo; durante le giornate di sabato e domenica verranno organizzati anche laboratori culturali e attività sportive in grado di coinvolgere anche famiglie e bambini. Tutte le iniziative sono incentrate sulla sensibilizzazione della sostenibilità e sulla scoperta del territorio.

Una combinazione tra natura e lifestyle che nasce con l’obiettivo di far divertire, ma anche riflettere su un connubio non sempre facile, ma necessario, nel rispetto del pianeta e degli esseri umani che lo abitano. L’interesse e la difesa dell’ambiente sono una delle cause che le nuove generazioni hanno più a cuore, che difendono e per cui si impegnano in molti modi. “Let’s dance for a cause” è il payoff di un festival che mira a questo.

I biglietti sono acquistabili sul circuito DICE al seguente link.

Rosadira Festival nasce dall’unione di tre diverse e giovani realtà: Now.Here, Burro Studio e Cortina Experience.

Ti potrebbe interessare
Cultura / Il 2025 tra palco fede e realtà: tutti gli appuntamenti culturali da non perdere
Cultura / Studio Ocse: un italiano su 3 è analfabeta funzionale
Cultura / Un libro di corsa: Volare o cadere
Ti potrebbe interessare
Cultura / Il 2025 tra palco fede e realtà: tutti gli appuntamenti culturali da non perdere
Cultura / Studio Ocse: un italiano su 3 è analfabeta funzionale
Cultura / Un libro di corsa: Volare o cadere
Cultura / Lettera a TPI: la mia lettura di “Conversazioni sul futuro”
Cultura / Arte in Nuvola, torna a Roma l’arte moderna internazionale
Cultura / Fair Play Menerini: svelati i partecipanti al talk show i campioni si raccontano
Cultura / Un libro di corsa: Elizabeth
Cultura / Un libro di corsa: L’ultimo omicidio alla fine del mondo
Cultura / Ecco “Rafael. Una vita speciale”, la nuova serie podcast di Lorenzo Giroffi
Cultura / L’attore e cantante Andrea Bruschi a TPI: “Dalla musica al cinema: raccontare storie per me è una necessità”