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Roma santa e dannata: il viaggio di Dago è una carrellata di stelle (e storia) della città eterna

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Un battello solca le acque del biondo Tevere per finire su una qualche splendida terrazza, dove ritrovare qualche vecchio amico per bere e chiacchierare. Il nuovo film di Roberto D’Agostino e Marco Giusti è un atto di amore e passione per la città eterna: da Carlo Verdone a Castelporziano nel ’79 a Vladimir Luxuria che rievoca le notti al “Muccassasina” a Cicciolina alla Camera fino a Craxi all'hotel Raphael

“Roma, santa e dannata”, il nuovo film di Roberto D’Agostino e Marco Giusti che è stato presentato venerdì 27 ottobre alla Festa del cinema di Roma. 

Nel docu-film (sarebbe a dir poco riduttivo e minimalista definirlo documentario), Roberto D’Agostino e Marco Giusti si raccontano e narrano allo spettatore i furori e le contrapposizioni della Capitale.

Un atto di amore e di passione per la città eterna, un viaggio nella notte della Capitale che comincia da un battello che solca le acque del biondo Tevere per finire su una qualche splendida Terrazza dove si ritrovano qualche loro vecchio amico a bere e chiacchierare.

Star, storia e psicodrammi
C’è Carlo Verdone che si lancia in una strabiliante rievocazione del “Festival dei poeti” che si svolse nell’estate del 1979 sulla spiaggia libera di Castelporziano: tra psicodrammi, versi e contestazioni, poi c’è Vladimir Luxuria che rievoca le strabilianti notti al “Muccassasina” e al “Degrado”, il meglio dei peggiori locali di una Roma trasgressiva. Ancora. C’è Massimo Ceccherini che confessa i peccati cui ti costringe Roma, golosa di denaro, alcol, sesso e solitudini disperate.

E poi ci sono, evocati o sfumati in filmati d’archivio, Cicciolina, la prima pornostar a entrare in Parlamento lanciando il suo partito, il Partito verde del Sole; c’è Bettino Craxi che si ripara alla pioggia di monetine fuori dall’Hotel Raphael, perché a Roma si vende e si compra di tutto e di tutti, c’è Gianni Letta che insegnò a romanizzarsi al Cavalier Berlusconi; c’è Papa Giovanni Paolo II che nel secondo giorno del suo pontificato ha voglia di trascorrere una serata normale, esce dal Vaticano e va a farsi una piazza a Trastevere, e al suo ritorno non viene riconosciuto dalle guardie che non lo fanno rientrare.

Girato col cuore, scritto d’istinto, interpretato da due vecchi amici che portano lo spettatore a “zonzo”per i luoghi simbolo di Roma, il nuovo film di Dago è storico, grottesco, tragico ma anche comico, ha raccontato di un’Urbe eterna che è allo stesso tempo una Sede Santa e una Capitale dannata.

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