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Home » Cultura

Chi sono Gerda Taro e Robert Capa, protagonisti del romanzo che ha vinto il premio Strega 2018

Immagine di copertina
Gerda Taro e Robert Capa

Il romanzo di Helena Janeczek ha vinto il premio Strega 2018 con un romanzo che racconta la storia vera di Gerda Taro, la prima fotoreporter morta su un campo di battaglia a 26 anni, e compagna di Robert Capa

La ragazza con la leica, si è aggiudicata la 72esima edizione del premio letterario più ambito d’Italia. La sua autrice è Helena Janeczek, che dopo 15 anni riporta una donna alla vittoria del premio Strega.

Dopo il 2003, quando vinse Melania Mazzucco con Vita, nessuna donna si era aggiudicata lo Strega. In totale, nella storia del premio, che inizia nel 1947, sono state solo 10 le donne vincitrici, a fronte dei 61 uomini.

Il romanzo, edito da Guanda, racconta la storia di Gerda Taro, la prima fotoreporter morta su un campo di battaglia a 26 anni.

“Non somiglio a Gerda Taro. È stato bello cimentarmi con una figura diversa. Lei è nata coraggiosa, io il coraggio ho imparato a tirarlo fuori. Lei mi ha aiutato nei sei anni in cui ho scritto questo libro. Vorrei che non passassero altri 15 anni dalla vittoria di un’altra donna”, ha detto la vincitrice.

Qual è stato il ricordo più divertente della giornata? Bere dalla bottiglia dello Strega, il liquore che dà il nome al premio, ha detto Janeczek

Di cosa parla il romanzo La ragazza con la Leica

La storia, ambientata nella Spagna degli anni 30, è un ritratto di Gerda Taro Pohorylle, fotografa tedesca nota per i suoi reportage di guerra e compagna del celebre fotografo Robert Capa con cui ha collaborato anche a livello professionale.

I due si incontrano a Parigi e da lì inizia, oltre che la storia d’amore, anche la loro avventura di fotoreporter che li condurrà in Spagna, per raccontare la guerra civile insieme.

La protagonista del romanzo muore a soli 26 anni durante la sanguinosa guerra civile spagnola. “Era una donna indipendente e affascinante e Hemingway la defiì una puttana”, racconta la scrittrice della sua protagonista.

La storia è raccontata da tre voci narranti vicine a Gerda Taro: un cardiochirurgo innamorato di lei Willy Chardack, l’amica Ruth Cerf, e il suo fidanzato prima di Robert Capa, Georg ­Kuritzkes.

Chi era Gerda Taro

Gerda Taro, il cui vero nome era Gerta Pohorylle, nasce a Stoccarda da una famiglia di ebrei polacchi, e la sua origine ebraica le creerà non pochi problemi con l’avvento del nazismo in Germania.

Ribelle, forte, antifascista e complessa. Sono solo alcuni degli aggettivi che descrivono la giovane fotografa fuggita dalla Germania e finita, insieme a Capa, a raccontare la guerra civile spagnola.

Il 26 luglio 1937 moriva travolta da un carro armato. Al ritorno dal fronte di Brunete, Gerda Taro viaggiava aggrappata al predellino esterno di una vettura. Ad un certo punto, aeroplani tedeschi volarono a bassa quota sul convoglio repubblicano mitragliandolo, seminando il panico.

Un carro armato repubblicano amico urtò l’auto alla quale era aggrappata Gerda che cadde sotto i cingoli restando schiacciata e letteralmente sventrata all’altezza dello stomaco.

Gerda non perse conoscenza e durante il trasferimento all’ospedale di Madrid, dimostrando un grandissimo sangue freddo. A nulla valsero i tentativi di rianimarla. Morì poche ore dopo.

Chi è Robert Capa

Il 22 ottobre del 1913, centouno anni fa, nasceva a Budapest, in Ungheria, il fotografo di guerra e co-fondatore dell’agenzia fotografica Magnum, Endre Ernő Friedmann, noto ai più con lo pseudonimo Robert Capa.

Durante la sua intrepida carriera, il fotografo portò al pubblico le immagini dal fronte di cinque conflitti diversi: la guerra civile spagnola, la seconda guerra sino-giapponese, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana del 1948 e la prima guerra d’Indocina.

Il suo motto era: “Se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non sei abbastanza vicino”. Con l’obiettivo di immortalare la guerra dalla prospettiva del soldato, fu autore di numerose imprese spericolate.

Tra quelle più memorabili, Capa si fece paracadutare con l’82esima divisione aviotrasportata statunitense in Sicilia nel 1943, e fu a bordo di una delle prime imbarcazioni a toccare terra nello sbarco degli Alleati in Normandia, il 6 giugno 1944.

In questa occasione, Capa scattò 106 foto, ma a causa di un errore del tecnico di laboratorio addetto allo sviluppo, la maggior parte dei fotogrammi venne danneggiata irrimediabilmente. Ne sopravvissero soltanto 11.

Capa morì il 25 maggio del 1954, dopo aver calpestato una mina mentre era in pattuglia con un reggimento francese in Vietnam, per documentare la prima guerra d’Indocina.

Chi è Helena Janeczek

La vincitrice del 72esimo premio Strega è una scrittrice tedesca, naturalizzata italiana, di origini ebreo-polacche.

Con lo stesso romanzo con cui ha vinto il premio Strega, La ragazza con la Leica, si era già aggiudicata il premio Bagutta. Con Guanda la scrittrice, che vive in Italia dal 1983, aveva già pubblicato Le rondini di Montecassino, nel 2010.

Qui le sue opere:

  • Ins Freie: Gedichte, Frankfurt am Main, Suhrkamp, 1989
  • Lezioni di tenebra, Milano, Mondadori, 1997 – Nuova ed. Parma, Guanda, 2011
  • Cibo, Milano, Mondadori, 2002
  • Le rondini di Montecassino, Parma, Guanda, 2010
  • Bloody Cow, Milano, Il Saggiatore, 2012
  • La ragazza con la Leica, Parma, Guanda, 2017
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