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Home » Cultura

È stato rinvenuto il primo antifonario di sempre, l’antenato dello spartito musicale

Immagine di copertina

La pagina di pergamena manoscritta è stata rinvenuta durante il restauro di un volume del Seicento presso la Biblioteca universitaria di Pavia

Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha annunciato il 23 luglio 2018 il ritrovamento, presso la Biblioteca universitaria di Pavia, di un antifonario risalente all’anno 1100 d.C., con buone probabilità il più antico conosciuto finora.

Come precisato dallo stesso titolare del dicastero, la pagina di pergamena manoscritta, antesignana dello spartito musicale, è stata rinvenuta durante il restauro di un volume del Seicento, finanziato con l’Art Bonus dal Mibac.

Bonisoli ha voluto sottolineare come il ritrovamento “dimostra l’importanza della tutela e del rapporto con il mondo universitario e il suo sistema bibliotecario”.

A fare materialmente la scoperta è stata la ricercatrice Alessandra Furlotti, alla quale la biblioteca universitaria di Pavia aveva affidato il restauro di tre libri della prima metà del Seicento, con legature di pregio, conservati nel Salone Teresiano.

Furlotti stava eseguendo il restauro del volume del 1628 di Giovanni De Deis In Ecclesia Mediolanensi quando si è verificato il distacco della controguardia posteriore del volume, che ha mostrato un foglio in pergamena manoscritta.

All’epoca era infatti solito per i legatori utilizzare frammenti di altri testi come materiale per rinforzare le rilegature.

Ecco il post con il quale il ministero dei Beni culturali ha annunciato il ritrovamento su Facebook:

Dal ministero hanno spiegato che la particolarità del ritrovamento sta nel fatto che “si tratta di un foglio intero, ancora ben leggibile, nonostante sia stato cosparso di colla animale perché aderisse al cartone”.

Dominique Gatté, esperto musicologo francese, specialista di musica medievale, interpellato dai funzionari del Mibac, ha confermato che “si tratta di una pagina, pressoché completa, di un antifonario, ovvero un breviario che riportava anche le parti cantate della liturgia, sicuramente uno dei più antichi che è possibile studiare oggi, databile intorno al 1100 e collocabile nell’area di Novara”.

Il foglio è ornato da una miniatura che rappresenta un animale mitologico con zampe colorate e fattezze di serpente e, come ha dichiarato Paola Passarelli, dg Biblioteche e Istituti culturali del Mibac, “è già stata inserita in un passe-partout che ne consente la lettura recto-verso, pronta per essere studiata”.

La Biblioteca universitaria di Pavia ha avviato il progetto “RinnoviAMO la Bellezza”, finanziato attraverso Art Bonus, nel 2017, in occasione dei 300 anni dalla nascita di Maria Teresa d’Austria.

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