Premio Strega 2019, quando saranno comunicati cinquina e vincitore?
PREMIO STREGA 2019 DATA – Il Premio Strega, uno dei riconoscimenti più importanti d’Italia nel panorama letterario, anche quest’anno avrà il suo vincitore.
In vigore dal 1947, il Premio è promosso dalla Fondazione Bellonci in collaborazione con il Liquore Strega e quest’anno ha schierato in prima linea ben 12 candidati che lotteranno per ottenere un posto nell’ambita cinquina.
Di lì, il passaggio alla serata finale è un gioco da ragazzi, ma soltanto uno potrà portare a casa il premio.
Complici del voto gli Amici della domenica, i componenti della giuria storica che in principio si radunava in casa Bellonci la domenica pomeriggio. All’epoca, la giuria era composta da 170 membri, mentre oggi ne conta 400.
Ma quando uscirà la cinquina? E quando ci sarà la serata finale?
Premio Strega 2019 data | Cinquina
La cinquina del Premio Strega di quest’anno verrà annunciata il 12 giugno 2019, in seguito all’assegnazione del Premio Strega Giovani (assegnato dai ragazzi delle scuole italiane ed estere). Gli aspiranti vincitori da 12 passeranno a 5.
I candidati sono:
- Valerio Aiolli, Nero Ananas
- Paola Cereda, Quella metà di noi
- Benedetta Cibrario, Il rumore del mondo
- Mauro Covacich, Di chi è questo cuore
- Claudia Durastanti, La straniera
- Pier Paolo Giannubilo, Il risolutore
- Eleonora Marangoni, Lux
- Cristina Marconi, Città irreale
- Marco Missiroli, Fedeltà
- Antonio Scurati, M. Il figlio del secolo
- Nadia Terranova, Addio Fantasmi
- Marina Mander, L’età straniera
La cinquina verrà proclamata presso il Tempio di Adriano – Camera di commercio di Roma.
Premio Strega 2019 data | Vincitore | Serata finale
Una volta definita la cinquina, si riaffronta la fase del voto per poi arrivare alla serata finale, organizzata il 4 luglio 2019 nella tradizionale cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
L’evento sarà trasmesso in diretta su Rai 3.
“Già da tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno ancora avesse mai immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso; confermava il nuovo acquisto della democrazia”, così spiega Maria Bellonci dell’esigenza di dare all’Italia culturale una speranza nel primo dopoguerra.