“La nuova corrispondente di Repubblica da Gerusalemme è una ex candidata del PdL”: l’accusa di Leonardo Coen
Non si placano discussioni e polemiche dopo il cambio di direzione di Repubblica con l’arrivo alla guida del quotidiano di Maurizio Molinari, prima mossa della gestione di Exor, la nuova controllante del gruppo editoriale Gedi. A criticare apertamente la linea editoriale è uno dei fondatori del giornale, Leonardo Coen. In un post su Facebook la storica firma di Repubblica evidenzia come la nuova corrispondente da Gerusalemme sia una ex candidata del PdL, formazione tutt’altro che vicina a quell’identità democratica e progressista che i cronisti in queste settimane si battono per tutelare.
“Della serie: nulla resterà impunito”, ha esordito Coen nel messaggio sul suo profilo social. Poi ha spiegato: “Sharon Nizza, milanese, 37 anni, candidata alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana per il PdL, con competenza su Africa, Asia, Oceania e Antartide è la nuova corrispondente di Repubblica da Gerusalemme. Politicamente nota per essere un ‘falco’, è stata l’assistente in Parlamento di Fiamma Nirenstein, altra campionessa filo Netanyahu passata a servire Sua Emittenza. La Nizza scrive anche su Informazione Corretta, un sito italiano di propaganda della destra israeliana più retriva”.
Per Coen si tratta dell'”ennesima riprova di una sempre più vigorosa sterzata a destra del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari il 14 gennaio 1976″. “Lo stravolgimento – ha proseguito il giornalista – non solo è ormai ampiamente percepibile, ma appare tanto sistematico quanto inquietante, qualcosa che per noi ‘vecchi’ fondatori appare contro natura, e assai tristanzuolo. Ogni giorno, l’immagine di quella Repubblica è picconata, tradita, rinnegata”. Il post di Coen si chiude con alcune domande: “Possibile che Scalfari non se ne renda conto? Gliel’avranno riferito che recentemente il direttore Molinari ha chiesto a Bernardo Valli di modificare qualcosa nel suo pezzo e che l’anziano ma ancora baldanzoso Bernardo ha minacciato di dimettersi?”. La scorsa settimana il comitato di redazione di Repubblica si è dimesso, con la “percezione del fatto” . hanno spiegato i membri dimissionari – “che tra il Cdr e una fetta importante della redazione non ci fosse più un comune sentire su alcuni temi che secondo noi sono fondamentali per il presente e il futuro di Repubblica”.