Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 20:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cultura

Morto Roberto Calasso, padre della casa editrice Adelphi

Immagine di copertina

Roberto Calasso, co-fondatore della casa editrice Adelphi, è morto nella notte a Milano. A maggio aveva compiuto 80 anni. Nato a Firenze il 30 maggio 1941, Calasso frequenta il liceo classico Tasso di Roma per poi laurearsi in letteratura inglese con Mario Praz presentando una tesi sulla teoria ermetica del geroglifico in Sir Thomas Browne, erudito e occultista secentesco.

Proprio oggi sono usciti in libreria i suoi ultimi titoli, Bobi e Memé Scianca. Una passione, quella per i libri, che l’ha accompagnato per tutta la vita: “Sono nato in mezzo ai libri. Mio padre (il giurista Roberto Calasso ndr), che era storico del diritto, lavorava per lo più su testi stampati fra l’inizio del Cinquecento e la metà del Settecento. Molti erano i volumi in-folio. Impossibile non vederli. Anche mio nonno Ernesto Codignola, che insegnava Filosofia all’Università di Firenze e fondò la casa editrice La Nuova Italia, aveva una biblioteca notevole, soprattutto di storia e filosofia, oggi incorporata nella biblioteca della Scuola Normale di Pisa”, aveva detto Roberto Calasso.

Negli anni Cinquanta fa parte della redazione della rivista d’arte e letteratura Paragone, diretta dalla scrittrice Anna Banti. Insieme a lui ci sono anche Alberto Arbasino, Elémire Zolla e Umberto Eco. Mentre il suo primo libro “L’impuro folle” è del 1974. A soli 21 anni, assieme a Roberto Bazlen e a Luciano Foà comincia a lavorare all’idea di una nuova casa editrice, Adelphi, che sarebbe nata ufficialmente nel 1963, lavorandoci e diventandone il simbolo anche negli anni successivi. Nel 1971 ne diventa direttore editoriale, nel 1990 consigliere delegato e dal 1999 anche presidente. Maestro delle quarte di copertina, Calasso le raccoglie nel 2003 in un volume dal titolo Cento lettere a uno sconosciuto pubblicato dalla stessa Adelphi come tutte le altre sue opere.

In una intervista di qualche anno fa a Repubblica, parlando dell’influenza culturale che avevano avuto i libri Adelphi, anche sulla classe dirigente del Paese, aveva risposto: “Le persone che leggono i nostri libri sono le più varie. Talvolta si incontrano e si riconoscono tra loro. Ma non ho mai contato su un effetto sociale o politico. L’editore come pedagogo è una concezione per me del tutto estranea”.

Ti potrebbe interessare
Cultura / Un libro di corsa: Come l’arancio amaro
Cultura / Un libro di corsa: Tell me lies
Cultura / A Nauplia in Grecia il primo convegno dell’associazione To Hellenikon
Ti potrebbe interessare
Cultura / Un libro di corsa: Come l’arancio amaro
Cultura / Un libro di corsa: Tell me lies
Cultura / A Nauplia in Grecia il primo convegno dell’associazione To Hellenikon
Cultura / La guerra raccontata dalle donne: colloquio con Giovanna Botteri
Cultura / La storia di Simone Caravaglio, l’artista che ha colpito Josè Mourinho
Cultura / È morto lo scrittore Ismail Kadare: aveva 88 anni
Cultura / La bellezza negli scarti della società capitalista
Cultura / “Uno spiacevolissimo episodio”, un nuovo libro ripercorre la strage di Viareggio: il ricavato andrà ai familiari delle vittime
Cultura / Marosi Fest: l’oro di Stromboli per la sesta edizione del festival vulcanico
Cultura / Nasce la Silvio Berlusconi Editore: il primo libro sarà un saggio di Tony Blair